Tennista più titolato nell’era Open nel singolare maschile (109 titoli) è Jimmy Connors, che non ha usato giri di parole nel suo podcast Advantage Connors commentando Wimbledon e il futuro di Novak Djokovic. “Non lo do per spacciato — ha detto l’ex numero uno al mondo – ma se non resta tra i primi quattro rischia di incrociare subito Sinner o Alcaraz nei quarti. E, a 38 anni, affrontare tre partite durissime di fila è complicato per chiunque, figuriamoci per lui”. Sulla semifinale persa con Jannik Sinner, ‘Jimbo’ è stato netto: “Djokovic ha dato tutto per vincere Wimbledon, ma perdere tre set di fila non è da lui — ha aggiunto — Non è abituato a questi crolli. Attenzione però: potrebbe avere ancora un asso nella manica per lo US Open”.
Poi, l’analisi sulla finale dell’All England Club, che ha consegnato a Sinner il quarto Slam in carriera contro Alcaraz. Connors ha spiegato che molti si sono concentrati sul servizio dell’altoatesino, arrivato a toccare punte di 225 km/h, ma il segreto del successo è stato un altro: “La differenza l’hanno fatta le risposte — ha spiegato — Jannik ha risposto con autorità e determinazione, mettendo costantemente pressione ad Alcaraz”.
La vittoria a Wimbledon, dunque, non è stata solo una questione di potenza, ma di lucidità tattica e freddezza nei momenti decisivi. Sinner ha saputo variare, restare aggressivo e sfruttare ogni minima occasione sui turni di servizio dell’avversario. È così che ha piegato Alcaraz e scritto un’altra pagina storica del tennis italiano. E mentre Djokovic riflette sul proprio futuro, il numero uno del mondo continua ad allungare il passo.