Roba da bar. Vi sedete, in una di queste torride mattine d’estate, e tra un bianchetto e una gazosa o un caffè tardivo qualcuno inzia a parlarvi di calciomercato. O di Sinner, perché no. L’effetto capannello arriva, inevitabile, e un’oretta vola via così, tra chi sostiene una tesi e chi l’esatto opposto. Ecco, sui dazi in tv è la stessa scenetta. Vale tutto. A 4 di Sera su Rete 4, condotto in estate da Roberto Poletti e Francesca Barra, il tema “guerra commerciale” si declina così.
«Cosa può fare l’Europa? Molto difficile che Donald Trump cambi idea, ma l’Italia può svolgere la funzione di intermediario, questo è quello che l’Italia fa e può fare», spiega da Washington l’inviata di Mediaset Maria Luisa Rossi Hawkins. In studio c’è Claudia Fusani, di dichiarate simpatie progressiste, che spara a zero su Donald Trump: «Lui deve rientrare in qualche modo dei soldi, fare cassa. E continua a raccontare questa storia dei dazi, posticipando e anticipando le date. Prima o poi però i nodi verranno al pettine, quindi verrà al pettine il Big Beautiful Deal... E già stanno venendo al pettine, perché negli Stati Uniti l’economia sta rallentando».
Il bar in questo caso è virtuale, con i commenti su X assai poco teneri: «Trump fa’ ciò che ha promesso in campagna elettorale...», «Al vostro pettine mancano molti denti», «comunque sentire la Fusani che suggerisce a Trump quello che deve fare è esilarante... Zelig non è nulla!», «sempre col gioco delle parti, Trump farà solo gli interessi dell’America, noi quelli dei tedeschi». E qui si torna all’Europa. Il professor Stefano Zecchi, anche lui ospite, mette nel mirino Bruxelles: «Von der Leyen è una figura modesta! Ma pensate se per modo di dire al suo posto ci fosse Mario Draghi. Ma con quale autorevolezza lui avrebbe la capacità di trattare con l’economia finanziaria americana? Ecco questo oggi ci fa capire che cos’è l’Europa. Abbiamo finanziato un baraccone burocratico che non solo non serve a niente ma ci sta danneggiando».
Altro giro, altra giostra di voci dei telespettatori: «È la verità! Da quando ci siamo entrati che è stata una rovina... solo per noi e altri... mentre è stata la fortuna per Germania e Francia», «quante votazioni di sfiducia alla Commissione Von der Leyen dovranno passare prima di dare un calcio alla baronessa?». Il pallone però stavolta non c’entra.