Tutto in 90 minuti, anzi in 103. Lazio e Torino nella sfida dell'Olimpico mettono in scena il meglio e il peggio pareggiando 3-3, con i biancocelesti a rimontare lo svantaggio iniziale, farsi superare a tempo praticamente scaduto e poi riprenderla in maniera rocambolesca con un rigore in pieno recupero dato dopo 5 minuti di parapiglia e controllo Var,, mentre ai granata rimane il rimpianto di ciò che poteva essere e non è. Baroni accarezza il sogno di violare l'Olimpico per la seconda volta in stagione, dopo l'1-0 alla Roma, ma a svegliarlo è Cataldi regalando un punto a testa che, a conti fatti, non fa comodo a nessuna delle due. Formazione quasi obbligata per Sarri che deve far fronte alla squalifica di Guendouzi e alle assenze di Rovella, Dele-Bashiru, Marusic e Pellegrini, alle quali si aggiunge anche quella di Zaccagni, fermato da un risentimento a ridosso del match. Per questo obbligatorio il tridente con Cancellieri, Dia e Pedro dietro Castellanos.
Mentre Baroni, a cui serve per forza una vittoria per non sprofondare nei bassifondi, si presenta con Simeone supportato da Ngonge e Vlasic. Il clima, all'Olimpico, non è dei più sereni. Il match, infatti, inizia tra i cori di protesta contro il presidente Lotito che vanno avanti per un quarto d'ora, quasi lo stesso tempo che basta al Torino per passare in vantaggio con la palla messa in mezzo e Provedel a respingere malamente verso il centro dell'area, proprio dove c'è appostato Simeone che non può fare altro che spingere in rete il vantaggio granata. La Lazio sbanda, Pedro si rende protagonista di uno svarione regalando palla a Ngonge ma l'attaccante decide di graziare la Lazio sparando addosso al portiere. Ed è proprio qui che si materializza la legge più vecchia del calcio - gol sbagliato gol subito - con Cancellieri ad indossare i panni del giustiziere gonfiando la porta per l'1-1. E ripetendosi poco dopo con l'azione personale che parte dalla destra per accentrarsi e, ancora con il sinistro, battere Israel per il raddoppio che in appena 16 minuti permette alla Lazio di ribaltare il risultato e fa sprofondare il Torino dal sogno all'incubo.
La ripresa si apre senza cambi, l'unica conclusione degna di nota è firmata Asslani, con la sfera che esce sopra la traversa di Provedel. Sarri prova a inserire forze fresche, si rivede in campo Isaksen al posto di un Pedro non in grandissima giornata mentre Belahyane prende il posto di Basic. Baroni risponde spedendo in campo Masina e Adams per Tameze e Vlasic. A rivelarsi decisive solo le mosse di Baroni con Nkounkou che accelera sulla sinistra e mette dentro per Adams, lesto a girare in porta il pallone che vale il pareggio e una boccata d'ossigeno vitale. Ma il gol è nell'aria e arriva a tempo praticamente scaduto con il colpo di testa di Coco che batte Provedel per il 3-2 ospite. Quando ormai sembra tutto finito ecco, però, il contatto Nolsin-Coco in area che scatena il parapiglia con Maripan che spinge Castellanos e tutte e due le squadre a contatto. A sedare tutto ci pensa il VAR che richiama Piccinini al monitor per far rivedere l'azione incriminata. L'arbitro cambia decisione e assegna il rigore. Cataldi è glaciale e spiazza Israel per 3-3 finale che, classifica alla mano, serve poco a tutte e due le squadre.