Per Lorenzo Musetti le Atp Finals di Torino hanno avuto il sapore di un torneo e, allo stesso tempo, di un sogno da tifoso. La qualificazione gli ha spalancato le porte del mondo Juventus: l’ingresso al centro sportivo, la foto con Alessandro Del Piero, la maglia firmata da Mattia Perin. Poi l’invito al podcast Small Talk, dove è arrivato il gioco delle associazioni tra tennisti e calciatori bianconeri. E Musetti non si è trattenuto.
Su Jannik Sinner è stato netto: “Molto metodico e perfezionista come Cristiano Ronaldo”. A Rafa Nadal ha affiancato Gigi Buffon, spiegando: “Lo associo a un capitano perché aveva qualcosa di diverso”. L’accostamento Federer–Del Piero lo ha definito “Da poeta a poeta”. Per Carlos Alcaraz ha evocato Zinedine Zidane: “Inventa tanto e disegna. Anche a livello di personalità, quando decide di fare una cosa la fa senza problemi”. E quando è arrivato il nome di Novak Djokovic, ha pensato a Roberto Baggio: “A livello di risultati si può accostare per quello che ha ottenuto come fama e leggenda”. Su Matteo Berrettini ha scelto David Trezeguet: “Fisico per la bella stazza, ma anche per il bel martello: deciso, intelligente, legato alla squadra”. Per sé, infine, ha indicato Andrea Pirlo: “Mi piacerebbe essere quel ruolo lì, anche come persona”.
Sinner e Alcaraz, "non mi piace guardare". Djokovic sconcertante
Novak Djokovic è arrivato a Bologna in occasione delle Finals di Coppa Davis, ma questa volta senza l’obbli...Torino lo ha conquistato: “Mi piace per la sua cultura sportiva… la vittoria su De Minaur è arrivata anche grazie all’energia del pubblico”. È tornato anche sulla sua crescita personale, sulla gestione dell’ansia e su momenti complessi come gli attacchi di panico: “Mi sentivo come un coltello tra lo stomaco e lo sterno”. Poi i paragoni con gli allenatori: “A livello di personalità sceglierei Mourinho perché si metterebbe a fare da scudo tra lui e quello che c’è in campo. Per la tecnica Spalletti. Forma fisica? Sicuramente Zeman. Infine per la tattica ti direi Allegri perché ti trasmette una certa sensibilità, lo vedo come stratega che analizza il suo avversario”.
Jannik Sinner, il paragone di Adriano Panatta. "Come Erling Haaland"
Adriano Panatta è apparso raggiante nel commentare l’ennesima impresa di Jannik Sinner. La finale di Torino...Ultima battuta sul periodo da sogno per il tennis italiano: "A Sinner, Sonego, Berrettini e Cobolli io aggiungerei anche Jasmine Paolini e Sara Errani, che stanno facendo un grande percorso — ha concluso ‘Muso’ — Quello che sta facendo Jasmine è bellissimo. La vittoria della Davis è il coronamento del sacrificio quotidiano e di un sogno che avevo da bambino. Sinner e Alcaraz? Sono un gradino sopra tutti ma sono due giocatori completamente all'opposto: Jannik è un Djokovic 2.0 che tira più forte, Carlos è più artista e, nel suo essere artista, ha degli alti e bassi e può risultare meno efficace di Jannik, che è un rullo compressore”.




