La sconfitta dell’Inter contro l’Atletico Madrid è arrivata nel modo più crudele possibile, con un gol incassato al 93' da José Giménez che ha trasformato una gara sostanzialmente equilibrata in un’altra serata amara. Per i nerazzurri si tratta del secondo k.o. consecutivo, dopo il derby con il Milan, e del primo in una Champions League fin qui impeccabile. Proprio per questo l'impatto emotivo è stato enorme: una disattenzione sul corner finale ha vanificato una prestazione solida, lasciando solo frustrazione e rimpianti.
L’allenatore dei nerazzurri, Cristian Chivu, non ha nascosto il proprio stato d’animo. Anzi, si è presentato davanti alle telecamere con una sincerità quasi disarmante, ammettendo: "Negli spogliatoi ho fumato tre sigarette una dopo l'altra". Una frase che racconta più di tante analisi, segno di una tensione cresciuta dopo settimane difficili e di un peso psicologico che la squadra, oggi, fatica a scrollarsi di dosso.
Chivu ha poi parlato alla squadra immediatamente dopo il fischio finale, cercando di trasformare l’amarezza in una leva motivazionale: "Ho parlato ai miei giocatori, ho detto loro le cose che dovevo dire. C'è rammarico per la prestazione. Non meritavamo di perdere, ma ultimamente non portiamo a casa quasi nulla. Ora bisogna rialzarsi e reagire. Dobbiamo uscire da questa situazione". Parole che rispecchiano perfettamente il momento: buon gioco, intensità, ma pochissimo ritorno in termini di risultati.
Eppure, nonostante il colpo duro, la situazione in Champions League resta tutt’altro che compromessa. L’Inter è infatti quarta a 12 punti, in un gruppo di squadre fortissime tutte appaiate — Psg, Bayern Monaco e Real Madrid — con la differenza reti a fare da discriminante. Un dettaglio che mantiene i nerazzurri pienamente dentro la lotta, ma che al tempo stesso evidenzia quanto ogni episodio, ogni errore, pesi come un macigno. Ora la parola d’ordine è ripartire. E serve farlo in fretta.