Aurelio De Laurentiis, questa volta, non ha sbagliato valutazione: il Napoli che si è rimesso in corsa su quattro fronti è una squadra più profonda e strutturata rispetto alla scorsa stagione, e al centro di questo rilancio c’è soprattutto Antonio Conte.
La qualificazione ai quarti di Coppa Italia ottenuta contro il Cagliari conferma come l’allenatore sia riuscito a cambiare la direzione della stagione nel momento più difficile, trasformando un’emergenza in un’opportunità tecnica. Da quella svolta, forgiata nella settimana trascorsa lontano da Napoli nella "sua" Torino, una mini-vacanza concessa da ADL durante l'ultima pausa delle nazionali, è nato un assetto che oggi appare solido e sostenibile, il 3-4-2-1 costruito su pressione alta, intensità e ampiezza garantita dagli esterni.
Il Napoli dà la sensazione di aver assimilato rapidamente questo nuovo equilibrio, nonostante le tante assenze. La rosa, del resto, sembra predisposta a reggere il cambio di passo: i centrali non mancano, con diverse alternative pronte a ruotare, sulle fasce le soluzioni sono doppie e spesso intercambiabili, in mezzo al campo, tra rientri attesi e jolly adattabili, Conte può contare su un ventaglio ampio. Anche sulla trequarti le opzioni non mancano e, quando tornerà, un giocatore del calibro di Kevin De Bruyne aggiungerà ulteriore qualità. In attacco, poi, le scelte sono molteplici, con Rasmus Hojlund, Lorenzo Lucca e Romelu Lukaku destinati a contendersi il posto.
Contro il Cagliari il nuovo impianto si è visto anche con otto cambi rispetto alla formazione tipo. Per un’ora chi ha giocato meno ha interpretato al meglio l’impianto di Conte, prima che gli ingressi dei sardi cambiassero l’inerzia. Il Napoli, però, ha ricevuto segnali incoraggianti: Lucca è tornato al gol, Vergara ha mostrato personalità e fantasia, Milinkovic si è confermato determinante. Al Maradona, davanti a quarantamila tifosi, è sembrata una prova generale: domenica arriva la Juventus, e per Conte sarà un altro test per consolidare il nuovo volto del suo Napoli.