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Luciana Lamorgese travolta dal sondaggio sull'immigrazione: il 61% degli italiani boccia il suo operato, "era meglio Alfano"

Pietro Senaldi
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Nelle due settimane centrali d'agosto il nostro Paese si ferma. Ma il resto del mondo no. Gli italiani non sono diventati migliori, come era stato promesso loro prima di rinchiuderli in casa. Sono invece disorientati, travolti dal Covid e dalla crisi economica che ne è seguita ma anche protesi nello sforzo di ripartire e di sfuggire al terzo inverno in pandemia. Sono anche sulle barricate, divisi tra chi teme gli effetti del vaccino più di quelli di un nuovo lockdown o del ricovero in terapia intensiva e schierati tra chi ritiene il green pass un passaporto per la libertà e chi invece lo reputa il biglietto d'ingresso per la dittatura. Il virus ha spazzato i partiti, issando sul piedistallo inizialmente il premier per caso, Conte, punito e caduto per il suo tentativo di farsi re, e quindi il premier per status, Draghi, scialuppa di salvataggio del sistema, costretto da chi vi si è affidato a navigare in acque tormentate. Il virus ha anche cacciato sotto il tappeto una serie di errori, problemi, realtà ed emergenze che ora affiorano inevitabilmente. La giustizia, il reddito di cittadinanza, l'immigrazione illegale, la tassazione esorbitante, la divisione della società e dei lavoratori in garantiti e dannati.

 

 

Dietro tutti questi temi si nascondono richieste, frustrazioni, istinti, intolleranze ed esigenze degli elettori che i partiti si erano intestati e che sotto l'ombrello di Draghi, che tutto copre e sopisce, senza per questo necessariamente proteggere o risolvere, non trovano più cittadinanza; e per questo sono destinati a riemergere con violenza. L'immigrazione clandestina, le navi delle organizzazioni umanitarie che raccolgono la loro merce umana direttamente dalle zattere degli scafisti per metterla in salvo nei centri d'accoglienza italiani, la criminalità che questo fenomeno comporta sono l'emergenza di fronte alla quale il governo fa orecchi da mercante. È un tema divisivo, che spacca in due la maggioranza che sostiene Draghi, e sul quale proprio per questo il premier non prende posizione ufficiale. Però non agire, con gli sbarchi che sono ripresi a centinaia al giorno, è già una scelta di tolleranza e accettazione, per non dire di lassismo o di sostegno all'ideologia dell'accoglienza della sinistra. La cosa non è sorprendente, vista la decisione di confermare al Viminale la ministra Luciana Lamorgese nel posto che fu di Matteo Salvini e grazie al quale il segretario leghista portò il suo partito al 34% dei consensi alle elezioni Europee di appena due anni fa.

 

 

MEGLIO ALFANO DI LUCIANA
Il sondaggio che AnalisiPolitica, l'istituto demoscopico fondato da Arnaldo Ferrari Nasi, ha realizzato per Libero dimostra che l'argomento immigrazione è quello sul quale gli italiani più sono distanti dalla linea del governo, il cui comportamento è apprezzato solo dal 25% degli intervistati mentre il 61% lo giudica male. Quando al Viminale sedeva Salvini, nel 2019, la politica dell'esecutivo in materia di lotta ai clandestini, ivi compreso il blocco degli sbarchi, trattenendo i profughi a bordo delle navi che li avevano raccolti in mare, era arrivata a toccare l'81% dei consensi, ma perfino l'azione di Alfano, ministro dell'Interno di Letta nel 2015, era più gradita di quella della Lamorgese, arrivando almeno al 29% dei consensi. Nel fine settimana sono sbarcati oltre un migliaio di profughi. Salvini e la Meloni, dal governo e dall'opposizione, hanno tuonato. «Draghi mi dà ragione ma poi non fa nulla», ha detto il leader leghista. «Agli italiani serve il green pass per entrare in un bar ma i clandestini sono liberi di andare ovunque», ha aggiunto la presidente di Fdi. L'argomento è fuori dalle cronache principali di questi tempi, ma la sensazione è che non potrà restarlo a lungo, perché agli italiani sta a cuore e tre su quattro di loro non intendono la ripartenza del Paese come la ripresa degli sbarchi e chiedono al premier una prova di discontinuità con i giallorossi anche nella lotta all'immigrazione clandestina. 

 

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