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Reddito di cittadinanza, il ministro Orlando tratta col M5s: assegno più facile per gli immigrati

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Il Reddito di Cittadinanza rischia, secondo le ultime indiscrezioni, sembra che il Comitato tecnico-scientifico starebbe addirittura pensando di allargare le maglia della potenziale platea dei beneficiari, abbassando da 10 a 5 o 2 anni di residenza in Italia il requisito per l'accesso alla misura da parte degli extracomunitari regolari (ancora non si è deciso con precisione). "Fino a ora con lo sbarramento a dieci anni una gran parte della popolazione straniera era di fatto escluso, se le regole cambiassero è evidente che il numero di stranieri che ne potrebbero fare richiesta si impennerebbe", rivela il Giorno.

 

 

 

Quella del comitato tecnico-scientifico è solo un'ipotesi di lavoro. Ma la strada tracciata dal Comitato istituito dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, aprirà nuovi focolai di polemiche. I posti di lavoro creati con il reddito infatti sono sicuramente al di sotto di ogni più pessimistica aspettativa. Appena un «occupabile» su dieci (dati della Corte di Conti) ha trovato un impiego. Ma la percentuale è ancora più bassa se si considera l'intera platea dei beneficiari, circa 3 milioni. In tutto, i contratti siglati sono stati circa 150mila, più o meno il 5%.

 

 

 

E poi ci sono i casi, quasi quotidiani, di falsi poveri percettori del reddito. L'ex premier Conte però non molla: "L'iniziativa del centrodestra, spalleggiata da Italia Viva, non potrà avere successo, perché il reddito di cittadinanza è un fatto di necessità oltre che di civiltà", ha spiegato. "Credo che Draghi abbia aperto una discussione che consente di portare miglioramenti e di prendere il buono che c'è stato", ha spiegato invece Enrico Letta. Non è d'accordo Stefano Mugnai, vicecapogruppo vicario di Coraggio Italia alla Camera: "Se solo una percentuale piccolissima di cittadini trova lavoro attraverso il reddito di cittadinanza, vuol dire che la misura non funziona. Meglio abolirlo". 

 

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