Stop alla ong Mare Jonio. Il comandante e il capomissione dell'imbarcazione si sono infatti visti notificare il provvedimento di fermo amministrativo di 20 giorni per il rimorchiatore. Il tutto in seguito all'aggressione con armi da fuoco da parte della Guardia costiera libica.
Secondo quanto trapela, lo stop sarebbe arrivato in seguito a un report libico che, in sintesi, sosteneva che la Mare Jonio avesse istigato i migranti a fuggire.
In seguito allo stop, ecco che sale in cattedra Luca Casarini, che ha convocato una conferenza stampa online che ha svolto direttamente a bordo della Mare Jonio. "Lancio un messaggio dalla Mare Jonio alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: non ci fai paura, questi provvedimenti non ci fanno paura. Noi continueremo a pensare che è giusto salvare vite, noi continueremo!", ha affermato Casarini.
E ancora: "Di fronte all'azione criminale della cosiddetta Guardia costiera libica, che ha cattura e deporta uomini, donne e bambini in Libia, difronte a un'operazione di soccorso, il governo italiano, nonostante la Mare Jonio sia stata fatta oggetto di raffiche di mitra da miliziani che usano una motovedetta donata dal governo italiano nel 2018 per fare questo sporco lavoro, ha risposto sanzionando la Mare Jonio".
"Questo provvedimento dice che è colpa della Mare Jonio se queste persone sono sfuggite dai loro carcerieri libici - ha aggiunto-. Questo fermo amministrativo è una cosa vergognosa e inaccettabile da parte del governo italiano". "Il governo italiano invece di proteggere una nave italiana appoggia azioni criminali producendo una rappresaglia", conclude Casarini impegnato nella sua eterna guerra contro il governo Meloni.