Le opposizioni parlavano di "propaganda" e di "spot", ma la denuncia presentata dal presidente Giorgia Meloni nei confronti dei truffatori del "click day" (era il giugno del 2024) colpisce a segno. 21 delle 44 persone coinvolte hanno ammesso le loro responsabilità e hanno scelto di patteggiare offrendo circa 300mila euro in restituzioni. Cifra che si aggiunge ai circa due milioni di euro sequestrati nell'inchiesta condotta dalla Squadra Mobile e dalla Procura di Napoli, arrivata ad una svolta significativa lo scorso 9 giugno con arresti e sequestri.
La vicenda riguarda circa 40mila pratiche anomale presentate tra Napoli e Salerno nel cosiddetto click day, giornate istituite dal ministero dell'Interno per consentire agli imprenditori di caricare le richieste di manodopera stagionale. In poche ore arrivarono diverse domande, che tuttavia si trasformarono in assunzioni fittizie. La denuncia, arrivata direttamente da Meloni, fu subito contestata dalle opposizioni, bollata come mera azione propagandistica. Ma in poche settimane arrivò la smentita direttamente dagli inquirenti. Le indagini smascherarono un sistema volto a regolarizzare la presenza di extracomunitari sul territorio nazionale attraverso la complicità di imprenditori, professionisti e funzionari pubblici. Migliaia furono le pratiche che si rivelarono inesistenti.
"Il sistema del click day per i permessi di soggiorno è costellato di zone d'ombra che per prima la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha pubblicamente denunciato. I fatti continuano a darle ragione. Apprendiamo stamattina da Il Mattino che 21 persone coinvolte nei presunti illeciti in tal senso emersi da un'inchiesta della Squadra Mobile della Procura di Napoli e concretizzatasi con arresti e sequestri il 9 giugno scorso hanno deciso di patteggiare. Trafficanti senza scrupoli e assunzioni fittizie che servivano a normalizzare la presenza di extracomunitari: grazie al coraggio del governo Meloni questo sistema criminale sta finendo". Ha dichiarato in una nota il senatore di Fratelli d'Italia Domenico Matera.
19 persone indagate dovranno sostenere a breve il processo con il rito abbreviato mentre altre quattro hanno scelto quello ordinario. Hanno scelto di patteggiare indagati come agenti della polizia municipale, avvocati, poliziotti, titolari di Caf e una quindicina di imprenditori. Inoltre, è stato sequestrato un appartamento a Sorrento, di cui è proprietario un avvocato che avrebbe acquistato l'immobile proprio con i proventi illeciti.
"I fatti dimostrano ancora una volta come Giorgia Meloni avesse avuto ragione quando presentò, mesi fa, la denuncia sulla gestione del decreto flussi - afferma il senatore di Fratelli d'Italia Sergio Rastrelli, segretario della Commissione Giustizia a Palazzo Madama - Fratelli d'Italia da sempre chiede che si faccia piena chiarezza su questo caso perché il timore che dietro l'impegno di chi vuole portare gli immigrati a tutti i costi in Italia si celino grandi interessi economici è sempre più fondato".