Roma (askanews) - Era uno dei film più attesi alla Mostra di Venezia "Mother!" di Darren Aronofsky con Jennifer Lawrence, Javier Bardem e Michelle Pfeiffer. C'è chi lo ha definito un horror, chi lo ha paragonato a "Rosemary's baby", ma il regista newyorchese continua nella sua ricerca molto personale, dopo i successo de "Il cigno nero" e "Noah". In "Mother!" la felicità della coppia Lawrence-Bardem in una casa di campagna viene sconvolta dall'arrivo improvviso di una coppia, che porta con sé eventi nefasti e sconvolgenti. "Ero molto ispirato da 'L'angelo sterminatore' di Luis Bu uel, in cui tutta la società è costretta in una stanza, e parla di come una società può crollare con facilità. E' una vecchia idea, che il pianeta in cui viviamo è la nostra casa. Non c'è differenza tra vivere a Venezia o a New York o in Siria ad Aleppo, siamo tutti sullo stesso pianeta. L'uso del carbone in Cina ha effetto anche su di noi, ma la gente non lo capisce, perché ancora perdiamo tempo a litigare con il nostro vicino sui nostri recinti. Volevo vedere se c'era un modo per ridurre questa idea, trasportandola in una singola casa e vedere cosa succede se tu lasci libera la natura umana, in quella casa". A proposito della sua protagonista, Jennifer Lawrence, che è anche la sua compagna nella vita, Aronofsky ha detto: "Lei è un'autodidatta, non ha mai studiato recitazione ma ha creato da sola il proprio mestiere, il proprio stile. E' un'attrice estremamente emozionale e estremamente tecnica. E' riuscita a fare qualsiasi cosa le chiedessi, a creare, continuamente. Per un regista è uno strumento incredibile".
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