Kiev, 4 giu. (askanews) - Sembra allontanarsi l'ipotesi di un possibile faccia a faccia tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin per discutere di una eventuale fine della guerra in Ucraina. In una conferenza stampa a Kiev, dopo i colloqui a Istanbul che non hanno portato a risultati concreti, Zelensky si è detto pronto "in qualsiasi momento" a un incontro alla presenza di Putin e del presidente statunitense Donald Trump ma allo stesso tempo ha sostenuto che Mosca vuole sedersi a un tavolo solo per cercare di convincere gli Stati Uniti a rinviare nuove sanzioni.
"Tutte le parti ne beneficeranno se vogliono che la guerra finisca. Se il Presidente Trump appoggia questa idea, gli saremo grati. Sono sicuro che il Presidente Erdogan la sosterrà, perché nella nostra conversazione ha detto di volere un incontro a quattro" ha dichiarato, aggiungendo: "Penso che non abbia senso continuare gli incontri diplomatici a Istanbul a un livello che non risolve nulla - ha detto - questa è la mia opinione. A mio parere, le discussioni sono in corso e dovrebbero continuare. I russi non sono pronti per un cessate il fuoco. Almeno, il livello della delegazione russa non è pronto a risolvere la questione".
Putin però, durante un incontro in videoconferenza, è sembrato fare marcia indietro rispetto ad altre dichiarazioni in cui esprimeva la volontà di incontrare il suo omologo ucraino, dopo i due ponti crollati nelle regioni russe di Bryansk e Kursk al passaggio di treni, giorni fa, episodi per cui Mosca ha incolpato Kiev.
"Chiedono una sospensione delle ostilità per 30-60 giorni. Ci sono richieste per un incontro al vertice. Ma come possono svolgersi tali incontri in queste condizioni? Cosa si può dire? Chi negozia con chi si basa sul terrore, con i terroristi?".
"Questo non fa che confermare i nostri timori che il regime già illegittimo di Kiev, che a un certo punto ha preso il potere, si stia gradualmente trasformando in un'organizzazione terroristica, e che i suoi sponsor stiano diventando complici dei terroristi" ha sostenuto Putin.