Milano, 27 giu. (askanews) - Ci sono tutta la potenza dell'elettronica e della tecno, ma anche la poesia visionaria che prende ispirazione dal mare nell'ultimo album di Samuel. Maree segna un nuovo capitolo solista per l'artista, che per la prima volta è affiancato dall'etichetta indipendente Asian Fake.
"Allora questo disco nasce come terzo episodio di un mio viaggio da solista in cui affronto come prima istanza il mondo del pop. Essendo un cantante la cosa più pop che ho è la voce e quindi tutto si concentra sullo sviluppo e l'espressività della mia voce.
Poi passiamo attraverso la pandemia e quindi diventa tutto più intimista, ci chiudiamo in casa, io in studio e scrivo un album più cantautorale, che va a toccare delle dinamiche più intime, nebbiose. Al mio terzo appuntamento invece mi torna la voglia di ritornare in consolle, luogo che io ho frequentato tantissimo a cavallo tra le fine degli anni '90 e la fine dei '10. Quindi inizio a fare tantissimi DJ set. Nel frattempo mi trasferisco a Venezia e gioco è fatto. Viene fuori un disco da club in cui ci sono delle liriche, perché ovviamente essendo un cantante le liriche ce le devo mettere. E' un lavoro che faccio da sempre anche con i subsonica, con Motel Connection, quello di mettere delle voci sopra la musica techno".
Scritto a Venezia, città in cui lo storico leader dei Subsonica si è trasferito, e grazie a cui è tornato alle origini, Maree è un album che riporta al dancefloor, ma che attraversa anche il pop più estremo, il cantautorato e la techno.
"Tutto viene costruito e pensato al flusso di queste maree che sono la vita, il polmone di Venezia e della laguna. Quindi tutto torna, tutto si chiude, c'è l'acqua, perché l'acqua fa parte della mia vita da sempre, è il mio luogo ideale, e c'è l'amore per questa musica incredibile che è la musica elettronica".
Un'elettronica d'autore che vibra nel buio, il disco nasce per far ballare e riflettere, in perfetto equilibrio tra club culture e songwriting esistenziale e che Samuel porterà dal vivo quest'estate.