Parigi, 29 ott. (askanews) - A 10 giorni dal furto record di gioielli al Louvre da quasi 90 milioni di euro due degli arrestati hanno parlato.
"Entrambi hanno parzialmente ammesso la loro partecipazione ai fatti davanti agli investigatori - ha spiegato la procuratrice Laure Beccuau, precisando che li aspetta una "incriminazione per i reati di furto plurimo in banda organizzata, che comportano una pena di 15 anni di reclusione e una forte ammenda. Allo stesso modo, è stata contestata l'associazione a delinquere, punibile con la pena di 10 anni di reclusione".
La polizia li ha catturati mentre stavano per lasciare il Paese, diretti in Algeria, mentre non è mai stato ritrovato il bottino che comprende diverse parure, datate Primo impero, con pietre preziose, smeraldi e zaffiri.
"Voglio continuare a sperare che vengano ritrovati e possano essere restituiti al museo del Louvre e, più in generale, alla nazione - ha sottolineato Baccau, lanciando un chiaro messaggio in conferenza stampa - questi gioielli sono ovviamente ormai invendibili. Ricordo, se ce ne fosse bisogno, che chiunque li acquistasse si renderebbe a sua volta colpevole di ricettazione. C'è ancora tempo per restituirli".



