Milano, 25 nov. (askanews) - "India. Di bagliori e fughe" è il titolo della mostra collettiva che il PAC di Milano dedica all'esplorazione delle pratiche artistiche dell'India di oggi, nate dall'urgenza del vivere associato e capaci di risuonare oltre i confini geografici o culturali del Paese.
L'esposizione, inserita nell'ambito dell'Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, è curata da Raqs Media Collective e Ferran Barenblit e indaga il modo in cui le società - e in particolare il "vortice temporale" dell'India contemporanea - affrontano le tensioni della convivenza, immaginando il futuro e cercando vie di fuga. In un'epoca caratterizzata da accelerazioni economiche, repressione politica e trasformazioni culturali, la mostra si concentra sulle pratiche artistiche nate dal "vivere associato": esperimenti collettivi, archivi della memoria, canzoni, movimenti sociali e linguaggi visivi che emergono dall'urgenza di stare insieme, di inventare alterità.
Concepita come un mosaico eterogeneo di scenari instabili e in trasformazione, la mostra ambisce a restituire la complessità e le tensioni della società, indiana e globale. Un universo ricco e talvolta contradditorio, narrato attraverso opere che spaziano dal disegno alla pittura, dalla fotografia alla videoarte fino alla performance.
La mostra nasce anche dalla collaborazione con la Casa degli artisti, che ha ospitato delle residenze e con il museo di Storia naturale di Milano, oltre che dal dialogo con l'Accademia di Brera e con la NABA, i cui studenti hanno partecipato alla realizzazione di alcune opere.



