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Trump, basta tutele per i giovani immigrati clandestini. La rivolta dei governatori democratici

Governatori e procuratori generali democratici minacciano una raffica di ricorsi contro la decisione del presidente Donald Trump di abrogare il programma di tutele per i dreamers, giovani immigrati senza documenti arrivati negli Stati Uniti da bambini. I procuratori generali di 20 Stati hanno intimato al presidente di non attuare l'annunciata fine del programma "Deferred Action for Childhood Arrivals" (Daca), varato dal predecessore Barack Obama nel giugno del 2012 per garantire ai "dreamers" un permesso legale di residenza e di lavoro. "Il presidente Trump ha voltato le spalle a centinaia di migliaia di ragazzi e giovani adulti che si sono fatti avanti riponendo fiducia nel governo", ha osservato il procuratore generale della California, Xavier Becerra. "Ma ponendo fine al Daca, l'amministrazione Trump ha anche violato la Costituzione e la legge federale", ha aggiunto. Ricorsi legali sono stati minacciati anche del governatore e dal procuratore generale dello Stato di New York, rispettivamente Andrew Cuomo e Eric Schneiderman, e dal procuratore generale di Washington, Bob Ferguson. "Porre fine al Daca è non americano e mette a rischio la salute la e sicurezza di molti individui. I procuratori generali democratici si dichiarano pronti a difendere coloro che rientrano nel programma Daca", ha rimarcato il procuratore generale del New Mexico, Hector Balderans. A rischio c'è il destino di 800.000 immigrati, di cui 7.000 vivono in New Mexico. Si tratterebbe dell'ennesimo ricorso ai giudici contro l'amministrazione Trump che ha già subito un pesante stop sul Muslim ban, il bando all'immigrazione da 6 Paesi a maggioranza islamica, poi parzialmente riabilitato dalla Corte Suprema. I democratici stanno inoltre valutando ricorsi legali sulla spallata di Trump alle tutele ambientali di Obama. 

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