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Milano, rinvenute moto rubate nel campo nomadi di via Bonfadini

domenica 18 febbraio 2024
2' di lettura

Nel corso dell'attività di aggiornamento del censimento nel campo nomadi di via Bonfadini, a Milano, da parte degli agenti del Nucleo Problemi del Territorio e del Nucleo Antiabusivismo Goac della Polizia locale, è stata individuata una baracca adibita ad officina per il deposito e lo smontaggio di veicoli di provenienza furtiva. Gli agenti hanno rinvenuto quattro motoveicoli di grossa cilindrata del valore commerciale complessivo di circa 110.000 euro, ancora integri, ma già privati delle targhe e pronti per essere smontati. Uno dei quattro veicoli, tutti rubati a inizio settimana, è stato restituito immediatamente al legittimo proprietario mentre gli altri sono stati depositati in via Messina 50, in attesa di essere a loro volta restituiti. Sono stati trovati anche quattro telai con le ruote già staccate, parti integranti di motoveicoli di grossa cilindrata, rubati sempre nelle scorse settimane, e parti di un'autovettura Volkswagen. Sequestrate 30 carte di circolazione, numerose targhe lasciate al suolo e attrezzi professionali utilizzati per lo smontaggio dei veicoli rubati. Sequestrate anche diverse biciclette elettriche, le cui fotografie saranno pubblicate nei prossimi giorni sulla pagina Facebook della Polizia locale "Bici rubate e ritrovate" per essere riconosciute e restituite ai proprietari. La Polizia locale aveva già svolto alcune indagini nel campo rom di via Bonfadini che hanno portato ai provvedimenti della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, eseguiti dalla stessa Polizia Locale di Milano il 5 giugno 2023 con l’arresto di sette persone per reati connessi con il furto e la ricettazione di automobili, spaccio di sostanze stupefacenti e abbandono di rifiuti.

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Gaza, camion con aiuti entrano dal valico di Kerem Shalom

Diversi camion con aiuti umanitari sono entrati giovedì mattina a Gaza da Israele attraverso il valico di Kerem Sahlom. Lo Stato ebraico da lunedì ha di nuovo permesso l'ingresso dei convogli con cibo, medicinali e beni di prima necessità che era stato bloccato da marzo. Le autorità israeliane hanno fatto sapere che mercoledì 100 camion sono entrati nella Striscia. L'Onu ha dichiarato che sta cercando di far arrivare gli aiuti ai civili e di temere saccheggi e le restrizioni dell'Idf.Il portavoce del capo delle Nazioni Unite Guterres, Stephane Dujarric, ha confermato che le Nazioni Unite hanno raccolto “circa 90 camion di merci” e li hanno inviati a Gaza.

“Non abbiamo ulteriori dettagli da condividere in questo momento”, ha detto Dujarric mercoledì sera. Il governo del premier Netanyahu ha fatto sapere che nei prossimi giorni introdurrà un nuovo sistema di distribuzione degli aiuti gestito da una fondazione privata statunitense con la protezione dell'esercito con la Stella di Davide, per evitare che i beni vengano presi da Hamas, accusata da Israele di sottrarli alla popolazione e di rivenderli al mercato nero.

Washington, spari al Museo ebraico: uccisi due funzionari dell'ambasciata israeliana

Una sparatoria è avvenuta fuori dal Museo Ebraico di Washington mercoledì sera. Due persone, un uomo e una donna, membri dello staff dell'ambasciata israeliana, sono state uccise a colpi d'arma da fuoco mentre uscivano da un evento al Capital Jewish Museum, nel centro della capitale Usa. Le vittime erano una coppia che stava per fidanzarsi ufficialmente. Altri dipendenti sarebbero rimasti feriti. Il capo del dipartimento di polizia metropolitana ha dichiarato che un sospettato è ora in custodia. Si tratta di Elias Rodriguez, 30 anni, di Chicago, che è rimasto sulla scena del crimine. Mentre era nelle mani degli agenti ha pronunciato la frase: "Palestina libera". "Un atto depravato di terrorismo antisemita", colpire i diplomatici e la comunità ebraica "significa oltrepassare una linea rossa" ha dichiarato su X Danny Danon, ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite.

Andrea Tremaglia in Aula: "Mio nonno Mirko mai pentito della militanza nella Repubblica sociale"

“Confesso una certa difficoltà nell’intervenire in questo frangente e su questo argomento. Io senza dubbio ringrazio i colleghi che anche privatamente hanno inteso manifestare una stima, un apprezzamento e un ricordo nei confronti di mio nonno. Trovo curioso da parte di altri colleghi, di cui non mi sembra il caso di fare nomi, questo tentativo di aggiungere molto tardivamente al pantheon della sinistra di questo Parlamento un sottotenente della Repubblica sociale italiana, mai pentito di questa sua scelta”. Così Andrea Tremaglia, nipote di Mirko, in Aula rispondendo alle parole di Fassino che aveva citato il nonno: “Mi sono permesso di richiamare l’esperienza dell’onorevole Mirko Tremaglia, il quale a me e a tanti ha insegnato quanto fossero importanti gli italiani nel mondo e quanto sia importante che questo Paese li rispetti come suoi cittadini”. I deputati di FdI hanno applaudito al collega Tremaglia.

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Nicola Fratoianni in tilt alla Camera: Rampelli costretto a togliergli la parola

Nel corso delle dichiarazioni di voto sulle mozioni che riguardano il Medioriente, i deputati di Alleanza Verdi e Sinistra italiana hanno esposto le bandiere della Palestina in Aula. "Il governo è complice di quello che sta accadendo - ha subito puntato il dito Nicola Fratoianni nel suo discoro alla Camera -. Risponderete di questa responsabilità politica alla storia e anche ai vostri elettori".

E ancora: "Avete coperto le nostre istituzioni di vergogna, saranno gli italiani a tirarcene fuori. Quelli che ogni giorno anche con un piccolo gesto, appendendo la bandiera palestinese fuori da un balcone, anche quando andate lì con le forze dell'ordine a farle rimuovere, saranno loro a restituire un po' di dignità a questo Paese". 

Un vero e proprio show, una carnevalata quella di Fratoianni, al punto che Fabio Rampelli è stato costretto a togliergli la parola. Il vicepresidente della Camera ha prima redarguito il deputato, poi ha chiesto che le bandiere venissero tolte. D'altronde Avs non è nuova a uscite di questo tipo. Giorni fa è stato Marco Grimaldi, deputato di Sinistra italiana, a spararne una delle sue: "Che cosa potete fare? Appendete una bandiera palestinese fuori dai vostri balconi. Non possono identificarci tutti".