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Belgio, ancora disagi all'aeroporto di Bruxelles dopo la chiusura per droni

mercoledì 5 novembre 2025
1' di lettura

Ancora disagi nel principale aeroporto internazionale del Belgio, lo scalo di Bruxelles, dopo che l'avvistamento di droni ha costretto alla chiusura temporanea dello scalo martedì mentre il primo ministro Bart De Wever ha convocato una riunione con i ministri di alto livello per discutere delle questioni relative alla sicurezza. L'episodio segue una serie di voli di droni non identificati avvenuti durante il fine settimana nei pressi di una base militare dove sono conservate armi nucleari statunitensi. Le autorità aeroportuali di Zaventem hanno dichiarato che dopo la chiusura di martedì sera “per motivi di sicurezza” sono ancora possibili ritardi e cancellazioni.

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Protesta Animal Equality, oggetti dal balcone contro gli attivisti

Questa mattina gli attivisti di Animal Equality sono stati aggrediti davanti all’Excelsior Hotel Gallia di Milano durante una protesta pacifica per chiedere il rispetto dell’impegno cage-free da parte di Marriott International. Una cliente dell’hotel ha lanciato oggetti pericolosi, come secchiate d’acqua, bottiglie e flaconi, cercando anche di aggredire il gruppo, prima di essere fermata dai bodyguard e dalla polizia. Animal Equality denuncia che le aggressioni contro chi difende i diritti degli animali non sono rare e chiede a Marriott di rispettare l’impegno preso nel 2016: eliminare entro il 2025 l’uso di uova da galline allevate in gabbia. Secondo studi recenti dell’Università di Padova e dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, le galline allevate in gabbia soffrono gravi lesioni, fratture e piaghe, evidenziando l’urgenza di politiche più trasparenti e sostenibili. La protesta evidenzia la crescente pressione pubblica sulle grandi catene alberghiere per garantire il benessere animale e la trasparenza nelle forniture alimentari.

Contenziosi contro Trump: Mamdani assume 200 avvocati

Il nuovo sindaco di New York, Zohran Mamdani, ha dichiarato che non si farà intimidire dalle minacce di Donald Trump e di essere pronto a fornire un “manuale” su come contrastare il capo della Casa Bianca e il suo movimento politico, anche per vie legali. Secondo quanto riporta il New York Times, Mamdani ha annunciato l’assunzione di 200 nuovi avvocati per l’ufficio legale della città, per difendere la municipalità da quelli che ha definito “eccessi presidenziali”. Il sindaco ha affermato: “Per arrivare a uno di noi, dovrete passare attraverso tutti noi”. Trump aveva criticato il neo eletto, definendo New York una città comunista e affermando che Miami diventerà rifugio per chi fugge dal “comunismo di New York”. Dopo l’elezione di Mamdani, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che, in futuro, gli americani dovranno scegliere tra “comunismo e buon senso”.

Trump affonda il Sudafrica: "Non dovrebbe essere nel G20"

Durante il suo intervento all’America Business Forum di Miami, Donald Trump ha annunciato che non prenderà parte al vertice del G20 in programma il 22 e 23 novembre 2025 a Soweto, in Sudafrica. Al suo posto, secondo fonti ufficiali, sarà presente il vicepresidente JD Vance. Nel corso del discorso, l'inquilino della Casa Bianca ha criticato duramente il Paese ospitante, sostenendo che il Sudafrica non dovrebbe più far parte del G20, il gruppo che riunisce le principali economie mondiali. «Il Sudafrica non dovrebbe più essere nei G — ciò che sta accadendo lì è pessimo», ha dichiarato il leader di Washington, aggiungendo di aver già informato i leader internazionali della sua decisione di non partecipare. Le tensioni tra Trump e il governo sudafricano non sono nuove: i rapporti si sono già incrinati durante un incontro teso alla Casa Bianca con il presidente del Paese, avvenuto all’inizio dell’anno.

Gaza, Hamas restituisce a Israele la salma di un ostaggio

Un convoglio scortato dalla polizia ha trasportato mercoledì sera a Tel Aviv i resti presumibilmente appartenenti a un ostaggio israeliano, consegnati da Hamas al Comitato Internazionale della Croce Rossa nella Striscia di Gaza. Secondo quanto dichiarato dall’esercito israeliano (IDF), i resti sono stati trasferiti all’istituto forense di Tel Aviv per l’identificazione. L’operazione si inserisce nel quadro della tregua negoziata dagli Stati Uniti, in corso dal 10 ottobre, durante la quale Hamas ha già restituito i resti di 21 ostaggi. Se le analisi forensi confermeranno l’identità del corpo, resterebbero ancora sei ostaggi le cui spoglie si trovano a Gaza. L’episodio rappresenta un ulteriore passo nel delicato processo di scambio e recupero dei prigionieri tra Israele e Hamas, sotto la supervisione internazionale.