I danni causati dalle inondazioni record nello Stato americano di Washington sono ingenti e la loro reale entità è ancora da quantificare, mentre sono previste nuove piene, frane e blackout. Lo ha dichiarato nelle scorse ore il governatore Bob Ferguson. Riprese aeree mostrano abitazioni e interi quartieri sommersi nella città di Pacific, dopo oltre una settimana di piogge intense che hanno colpito l’area. Una serie di tempeste provenienti da sistemi meteorologici estesi sull’oceano Pacifico ha scaricato fino a quasi 60 centimetri di pioggia in alcune zone delle Cascade Mountains. L’eccezionale quantità d’acqua ha fatto straripare i fiumi ben oltre gli argini, costringendo le autorità a effettuare più di 600 operazioni di soccorso in 10 Contee. Al momento si registra una sola vittima: un uomo che ha ignorato la segnaletica di emergenza ed è entrato in un’area allagata. Tuttavia, numerose arterie stradali principali risultano sepolte o distrutte, intere comunità sono finite sott’acqua e argini ormai saturi hanno ceduto. Secondo Ferguson potrebbero volerci mesi prima che la State Route 2 – che collega le città della parte occidentale dello Stato con la stazione sciistica di Stevens Pass e con la località turistica in stile bavarese di Leavenworth, oltre le montagne – possa essere riaperta. Solo dopo il deflusso delle acque e la riduzione del rischio di frane le squadre tecniche potranno valutare in modo completo l’entità dei danni, ha spiegato il governatore. Lo Stato e alcune contee hanno già stanziato diversi milioni di dollari per aiutare la popolazione a coprire le spese per alloggi temporanei, cibo e altri beni essenziali, in attesa di aiuti federali più consistenti che Ferguson e la delegazione del Congresso dello Stato di Washington si aspettano vengano approvati.



