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Gaetano Manfredi, la bomba di Paolo Becchi: "Chi è davvero il neo-ministro". Consulenze, baroni e odore di Pd

Consorzi o fondazioni che ruotano intorno agli atenei ed ai centri di ricerca stessi, per "spolpare" l'osso con una forma giuridica lavorativa di tipo privatistico, che ha vantaggi considerevoli per i baroni delle università, che poi diventano "rettori" se promuovono queste forme ibride pubblico-private perché permette loro, mantenendo lo stipendio pubblico del professore universitario, di avere non solo le consulenze presso le suddette entità ibride mezze pubbliche e mezze private ma anche di poter sistemare con "chiamata diretta" i propri accoliti, dottorandi, schiavetti di turno, con contratti a tempo determinato in forma privatistica e nessuna garanzia di futuro, oppure utilizzare per dar "pareri tecnici" i dirigenti di ricerca e dirigenti tecnologi dei diversi enti pubblici consorziati con posto a tempo indeterminato, più interessati alla doppia remunerazione – quindi sia nell'ente di ricerca che presso il consorzio/fondazione/co-partecipata.   Leggi anche: "VI ricordate del leghista Siri?". Becchi mette il dito nella piaga: l'imbarazzo di Di Maio su Manfredi Questo meccanismo fa credere ai cittadini ed al committente che il "parere tecnico" sia dato da un intero ente di ricerca e consorzio/fondazione/co-partecipata, mentre in realtà quel "parere" è dato da singoli ricercatori, spesso accondiscendenti rispetto al committente che deve avere un "buon parere" e che lo faccia spendere poco (per esempio, cementi meno "costosi", rischi associati ad una perforazione meno "evidenti" e così via). In quello che ormai è diventato un mercimonio dei "pareri tecnici" controllati dai consorzi/fondazioni/co-partecipate, il ritorno alla politica è immenso: questi consorzi sono occupati da quei dirigenti di ricerca/dirigenti tecnologi, da quei professori universitari che danno "quei" pareri, fatti credere provenire da un intero consorzio di enti, a "quella" politica specifica. Solitamente è una politica legata al Pd, come lo è da anni la società co-partecipata/consortile AMRA, società legata alla Federico II di Napoli, di cui il nuovo Ministro Gaetano Manfredi è stato Presidente, dopo la morte di Paolo Gasparini. È il mercimonio dei "pareri tecnici" sulle costruzioni da rendere antisismiche ed incrollabili che ha portato al caso Case L'Aquila, con 37 indagati e udienze non svolte per più di dieci anni dai fatti: e poco conta la risposta che ha dato il 29 dicembre scorso all'agenzia Adnkronos lo stesso neo-ministro Manfredi, perché è ovvio che se una udienza viene fissata a 10 anni dai fatti, contro gli imputati, tra cui ricordiamolo c'è il futuro ministro, tutto vada a finire in prescrizione. Ma se c'è chi diventa Ministro da imputato in un governo anche pentastellato, c'è chi come Fedora Quattrocchi viene invece licenziata per aver messo il dito nella piaga. di Paolo Becchi Nel video di Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev, il premier Conte annuncia il nuovo ministro Manfredi

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