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Luigi Di Maio al Quirinale, via alla fase due: "Accordo con il Pd su Conte, ora programma omogeneo"

di Giulio Bucchi sabato 31 agosto 2019
2' di lettura

"C'è un accordo politico con il Pd sui Giuseppe Conte premier. non ci sottraiamo". Luigi Di Maio annuncia di fatto la nascita del governo giallorosso, uscendo dal faccia a faccia con il Capo dello Stato Sergio Mattarella al Quirinale. "Si è deciso di far saltare tutto - ha accusato il leader del M5s, tirando in ballo Matteo Salvini -. Eppure gli italiani avevano votato per vedere risolti i loro problemi, non per risolvere i problemi di qualche partito. In politica ci sono due categorie di persone: quelli che la fanno e quelli che ne approfittano. M5s non si sottrarrà alle proprie responsabilità. Abbiamo preso impegni, come quello di evitare l'aumento dell'Iva. Costi quel che costi questi impegni vogliamo mantenerli". Forse per sgombrare il campo dagli imbarazzi più evidenti, Di Maio rispolvera una vecchia formula grillina: "Non esistono soluzioni di destra o di sinistra, ma soltanto soluzioni. Questi schemi sono ampiamente superati. Conte è uomo di grande coraggio che ha dimostrato di voler servire il Paese con spirito disinteressato: c'è un accordo politico con il Pd affinché possa ricevere di nuovo l'incarico e provare a formare un governo di lungo termine. Il nostro programma è sempre lo stesso. Abbiamo cominciato un lavoro il 4 marzo del 2018 e vogliamo portarlo a termine". Di Maio non rinnega i 14 mesi al governo con la Lega, punta tutto sulla carta Conte ("Quel che conta è che l'Italia sia sempre più forte, anche a livello internazionale, e il riconoscimento di ieri di Donald Trump ci fa capire che siamo sulla strada giusta") e apre la fase due della trattativa con il Pd: "Se nelle prossime ore il presidente della Repubblica dovesse decidere di dare l'incarico a Conte, chiederò che il percorso di formazione del nuovo governo parta dalla formazione di un programma omogeneo, che metta al centro i cittadini". Addio contratto di governo: risolto quasi del tutto il problema delle poltrone, i due partiti si dedicheranno alle "idee" e Salvini potrà chiedere in prestito a Matteo Renzi un po' di popcorn.  Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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