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I russi ripartono da Bergamo, polemiche placate, molti grazie

Milano, 7 mag. (askanews) - Comincia il ritiro delle divisioni russe per la difesa chimica, biologica e antiradiottività

dall'Italia, che ha sollevato molte polemiche - e provocato il nervosismo della Nato. Ma anche molta riconoscenza, espressa dal presidente della regione Lombardia Attilio Fontana:

"Un ringraziamento ai medici, agli infermieri, ai sanificatori, a tutte le persone che hanno fatto parte di questa brigata" ha proseguito Fontana. "Voi siete arrivati in uno dei momenti più difficili nella storia degli ultimi 80 anni della nostra Regione e della città di Bergamo in particolare. In un momento in cui si stava verificando qualcosa che nessuno pensava si potesse verificare".

Alla vigilia della partenza degli specialisti militari russi, si è tenuto inoltre un incontro nell'ospedale da campo di Bergamo dove dal 6 aprile al 7 maggio hanno operato i medici militari russi.

Poi l'ambasciatore russo in Italia Sergey Razov ha tenuto a sottolineare "l'aiuto disinteressato" in una zona ad altissimo

contagio: durante la permanenza il contingente medico militare presso l'Ospedale da campo di Bergamo in Italia, 112 persone sono state ricoverate, 75 delle quali sono state dimesse. Gli specialisti della protezione chimica hanno disinfettato 114 Rsa, 1.131 milioni di metri quadrati di locali, oltre 420 mila mq di aree aperte e strade.

Nel pomeriggio alle dichiarazioni ha preso parte anche il generale Sergey Kikot, che ha sottolineato "il lavoro continuo

senza un giorno di requie" dei suoi uomini sul territorio italiano. Presente anche il console generale russo a Milano Alexander Nurizade. In giornata si è svolta una conversazione telefonica tra ministri della Difesa, Sergey Shoigu e Lorenzo Guerini. L'Italia, rende noto Mosca, oltre a ringraziare dell'aiuto, avrebbe espresso la sua disponibilità, se necessario, a fornire assistenza medica alla parte russa per combattere la pandemia proprio nel momento in cui sta raggiungendo il suo picco a Mosca.

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