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Addio a Giulia Maria Crespi, una grande borghese controcorrente

Milano, 20 lug. (askanews) - E' morta a 97 anni Giulia Maria

Crespi, da metà degli anni Sessanta e per un decennio ha tenuto

la proprietà del Corriere della Sera ed è stata fondatrice e

presidente onorario del Fondo Ambiente Italiano. Una vita controcorrente pur all'interno della grande borghesia industriale italiana del Novecento, che l'ha portata sia a essere ricordata come "la zarina" del Corsera, sia a combattere, tra i primi in Italia, le battaglie ecologiche. Come quando, nel 2018, al Congresso del FAI parlò del tema dell'acqua.

"Io mi sento - aveva detto - in questo momento come davanti a un tunnel lungo e buio, ma in fondo c'è la luce. E che cos'è questa luce? Sono le migliaia di persone che stanno diventando coscienti del problema dell'acqua, su quello che bevono quando assumono un sorso d'acqua. E tutte queste persone stanno facendo qualche cosa per migliorare la situazione".

Nata nel 1923, Giulia Maria Crespi, negli anni del Corriere ebbe celebri dissidi con Indro Montanelli, che oggi, al tempo delle statue imbrattate, sembrano assumere ancora altre valenze. Vedova di un partigiano e poi risposatasi con l'architetto Guglielmo Mozzoni, ha gestito come imprenditrice l'attività cotoniera di famiglia, proprietaria anche della celebre fabbrica di Crespi d'Adda. Con il FAI, e prima con altre associazioni, per decenni si è battuta per la tutela dell'Italia e delle sue bellezze, naturali e culturali.

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