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Mattarella giura tra gli applausi: riformare subito la Giustizia

Roma, 3 feb. (askanews) - Un discorso di circa 40 minuti interrotto più volte da lunghi applausi. E' stato accolto dai grandi elettori in piedi, a Motecitorio, Sergio Mattarella, per il suo secondo giuramento da presidente della Repubblica:

Il capo dello Stato nel suo discorso di insediamento ha ricordato i giorni travagliati che hanno portato alla sua rielezione e la "nuova chiamata" a cui non ha potuto e voluto sottrarsi. Tanti i temi toccati: dalla lotta al Covid alle urgenze sanitaria, economica e sociale del Paese. Ha parlato della situazione dell'Ucraina, della tragedia delle morti sul lavoro e della violenza sulle donne; ha incoraggiato ad ascoltare la voce degli studenti e ha sferzato più volte le istituzioni a collaborare facendo un appello all'unità per costruire insieme l'Italia del dopo emergenza, senza diseguaglianze.

Incisivo soprattutto il passaggio sulla Giustizia.

"Nell'inviare un saluto alle nostre magistrature, elemento fondamentale del sistema costituzionale e della vita della nostra società, mi preme sottolineare che un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della Giustizia".

Mattarella ha ricordato anche Monica Vitti e in chiusura del discorso, David Sassoli:

"La sua testimonianza di uomo mite e coraggioso, sempre aperto al dialogo e capace di rappresentare le istituzioni democratiche ai livelli più alti, è entrata nell'animo degli italiani. Auguri alla nostra speranza sono state le sue ultime parole in pubblico. Aveva appena detto: La speranza siamo noi. Ecco, noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica".

Poi il capo dello Stato ha deposto una corona di fiori all'Altare della Patria. Tanta la gente che lo ha atteso lungo il percorso per salutarlo da lontano.

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