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In 'Belfast' di Branagh la gioia in Ulster, nonostante i Troubles

Roma, 17 feb. (askanews) - L'Irlanda del Nord negli anni Sessanta, il terrorismo, la guerra civile, e la difficile decisione di una famiglia di lasciare tutto per rifarsi una vita in Inghilterra: in "Belfast" Kenneth Branagh, grande attore e regista shakesperiano, racconta con la lente della nostalgia le sue origini. Con un denominatore comune: ricordare anche la gioia, ha raccontato presentando il film a Roma: "è vero che per quanto cupo fosse quel periodo, quando i nostri parchi giochi diventavano fortezze e l'asfalto sotto i nostri piedi diventava barricate, e per quanto fosse pauroso, a volte eccitante ma soprattutto pauroso, portava con sé anche l'esigenza di cercare la gioia ogni volta che era possibile, nelle canzoni le danze le feste gli scherzi, qualunque cosa affermasse la vita".

Una pellicola piena di star; la nonna è Dame Judi Dench, il nonno Ciaràn Hill: "Quando io e Judi Dench accenniamo una danza, riaffermando le nostre memorie di gioventù, la scena si conclude con Buddy sul divano, e c'è tanta gioia nel suo viso".

Buddy, il piccolo Kenneth, è il giovanissimo Jude Hill, per la prima volta sullo schermo: "Il rapporto di Buddy con il nonno è bellissimo, ogni volta che può va dal nonno a parlare di ragazze o matematica o compiti".

Una realtà familiare che si disgrega quando i genitori decidono il trasferimento. Sullo schermo, Caitrìona Balfe e Jamie Dornan, ormai protagonista della nuova generazione di attori inglesi.

"Mi piace l'idea che fosse cruciale poter andare al cinema, una via di fuga dalla monocromia di Belfast sotto la pioggia negli anni Sessanta, era un modo per scoprire tutta un'altra possibile realtà in attesa, soprattutto quando il mondo ti crolla intorno" dice Dornan.

La realtà nuova che accolse Branagh e lo portò al successo. Belfast sarà nei cinema - e solo al cinema - dal 24 febbraio.

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