Maxi protesta in India dopo lo stupro e l'omicidio di una donna medico
Calcutta, 16 ago. (askanews) - Migliaia di indiani hanno marciato venerdì per le strade di Calcutta per chiedere giustizia dopo lo stupro e l'omicidio di una donna medico nella loro città, esprimendo indignazione nel loro paese per il problema cronico della violenza contro le donne.
La rabbia della popolazione locale si è mescolata a quella degli operatori sanitari che hanno intensificato le manifestazioni in tutta l'India: sono stati organizzati cortei anche nella capitale Nuova Delhi e a Nagpur, nello stato del Maharashtra (centro).
È passata una settimana da quando il corpo insanguinato e contuso della loro collega di 31 anni è stato trovato nell'ospedale pubblico dove lavorava. "Vogliamo giustizia", hanno cantato i manifestanti, brandendo cartelli scritti a mano che dicevano: "Niente sicurezza, nessuna cura!"
Da lunedì i medici degli ospedali pubblici di diversi Stati indiani hanno sospeso le cure non urgenti per un periodo "indefinito", chiedendo maggiore sicurezza sul posto di lavoro.
La violenza sessuale contro le donne è diffusa in India, con una media di quasi 90 stupri al giorno denunciati nel 2022 in questo Paese di 1,4 miliardi di abitanti.
Sotto la pressione dell'opinione pubblica, il governo ha promulgato pene più severe per gli stupratori e addirittura la pena di morte per i recidivi. Sono stati inoltre introdotti diversi nuovi reati sessuali, in particolare molestie, e pene detentive per i funzionari che non registrano le denunce di stupro.
Il primo ministro Narendra Modi ha chiesto che "il comportamento mostruoso contro le donne" venga "punito severamente e rapidamente".