Abbott festeggia 75 anni in Italia e guarda alle prossime sfide
Roma, 3 ott. (askanews) - Nata sul finire dell'Ottocento a Chicago dallo spirito imprenditoriale di Wallace C. Abbott, medico e farmacista, la multinazionale che porta il suo nome oggi è presente in 160 Paesi, tra cui l'Italia dove ha iniziato a operare 75 anni fa. Un anniversario che Abbott ha voluto celebrare a Roma con un evento a cui hanno preso parte rappresentanti di istituzioni, società scientifiche, associazioni per guardare al cammino fatto fin qui, alle prossime sfide partendo dall'inizio dell'avventura di Abbott in Italia.
"Questa è una storia abbastanza affascinante. Inizia in Italia nel 1946 - racconta ad askanews Massimiliano Bindi, amministratore delegato di Abbott Italia - quando un clinico e farmacista italiano ma che lavorava a New York, Gaspare Villa, decide di immaginare la distribuzione dei farmaci Abbott in Italia, nel dopoguerra era anche difficile trovarli, e nel 1949 apre l'affiliata italiana di Abbott e comincia quindi questa avventura".
In questi 75 anni Abbott ha rafforzato la sua presenza nel nostro Paese, con sedi a Roma e Milano, e circa 1.000 dipendenti, offrendo soluzioni innovative in diversi ambiti.
"Noi siamo presenti in tantissimi settori di gestione di patologie e aree terapeutiche. Andiamo dal diabete, - dichiara Bindi - dove abbiamo lanciato un sensore veramente innovativo, che ha cambiato completamente la gestione del diabete; nell'area nutrizionale abbiamo tantissimi prodotti su varie aree patologiche; in ambito diagnostico 1 esame su 5 che si fa in Italia viene fatto con un prodotto Abbott; nell'area cardiologica abbiamo da poco immesso sul mercato il primo pacemaker bicamerale senza fili, il più piccolo al mondo e in area cardiologica abbiamo tantissime soluzioni. Quindi siamo veramente a 360 gradi sulla gestione della patologia con l'ambizione di dare la migliore qualità di vita alle persone".
Ricerca e innovazione sono indispensabili per cercare di far fronte alle prossime sfide in ambito sanitario, a partire dalle problematiche legate all'aumento della popolazione anziana.
"La sfida è molto complessa. Abbiamo delle stime per cui la popolazione europea nel 2040 sarà per 155 milioni di abitanti superiore ai 65 anni. Va da sé - dichiara ad askanews l'ad di Abbott Italia - che questo porta tantissime patologie, disordini metabolici, comunque patologie legate all'invecchiamento. In area diabete sappiamo da valutazione dell'OMS che nel 2045 una persona su dieci in Europa avrà il diabete. La sfida è enorme e Abbott vuole giocare la sua parte. Riteniamo che, come abbiamo visto in tutti questi anni in cui abbiamo fatto un grande percorso, sia fondamentale fare rete con il sistema, quindi la pubblica amministrazione, i policy makers, le associazioni dei pazienti, la classe medica insieme con il mondo industriale nel rispetto dei propri ruoli - conclude Massimiliano Bindi - possa giocare un ruolo determinante creando prodotti, processi e sistemi che possano in qualche modo affrontare questa sfida molto importante di cui abbiamo parlato".