Roma, 5 dic. (askanews) - Aumentare le risorse per il Fondo Sanitario Nazionale. Questo è il messaggio al governo lanciato dal Convegno PREVENZIONE È FUTURO: DALL'INVESTIMENTO PER LA SALUTE E PER LA SOSTENIBILITÀ, ALLA LEGGE' organizzato da Motor Sanità.
Il 3 dicembre a Roma è andato in scena una tavola rotonda sull'importanza delle campagne di prevenzione e dello screening coinvolgendo i principali esponenti della sanità pubblica italiana. La prevenzione vista come un investimento strategico capace di far risparmiare i soldi ai contribuenti, come sottolineato dal Sottosegretario di Stato alla Salute Marcello Gemmato: "Per rendere sostenibile il nostro Sistema Sanitario Nazionale Pubblico bisogna investire in prevenzione. Immaginate che abbiamo ereditato una situazione per cui il 95% viene investito in cura, solo il 5% in prevenzione. Dobbiamo perequare, quindi ravvicinare questa distanza. Lo abbiamo fatto quest'anno in legge di bilancio postando 238 milioni di euro in più proprio per la prevenzione. Prevenire cosa significa? Fare più screening per esempio per il tumore al seno, per il sangue occulto delle feci che serve per rilevare il tumore al colon retto. Tutto ciò che attiene la possibilità di diagnosticare prima una patologia per non farla conclamare e quindi prenderla in tempo e curarla. E' quella la prospettiva che ci stiamo dando, la stiamo mettendo in campo con una straordinaria comunità scientifica, con i medici, gli operatori sanitari e con una dotazione economica, vi dicevo, molto congrua".
Dare un impulso per modificare fortemente un sistema sanitario nazionale nato ormai 50 anni fa per una popolazione profondamente diversa. Ad oggi, il 95% della spesa sanitaria pubblicata è dedicata a curare la malattia e non ad anticiparla. L'idea del governo è proprio quella di invertire questa tendenza già dalla prossima Legge di Bilancio, dove il Fondo Sanitario Nazionale crescerà di 7.4 miliardi, una cifra toccata neanche durante la pandemia. Alberico Catapano, coordinatore scientifico del gruppo interparlamentare della prevenzione, ha parlato delle sfide del futuro sul tema: "Discuteremo sugli approcci alla prevenzione intesi in senso ampio. In particolare la prevenzione di malattie croniche. Questi sono, infatti, uno dei punti deboli nella struttura sanitaria, cioè che richiedono costi ed interventi molto estesi. La questione è come ridurre il numero di eventi ripetuti che avvengono. E qui si tratta quindi di partire in età precoce, si tratta di partire dalla popolazione giovane, con stili di vita adeguati, e individuare i soggetti che sono a rischio di sviluppo per le malattie cardiovascolari nei prossimi anni e, su quelli, concentrare l'attenzione".
La prevenzione quindi diventa il primo intervento di cura per proteggere le persone dallo sviluppare malattie e disturbi. Ricalibrare il proprio stile di vita, dal punto di vista alimentare, lavorativo e sociale, è il primo modo per prevenire malattie future.



