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NON TUTTI SONO CANI DA PASTORE, TROPPI PERO' I LEONI DA TASTIERA

Facile giudicare alcune situazioni dal divano di casa

Andrea Bisaschi
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Esistono i lupi, i cani da pastore e le pecore. La funzione dei cani da pastore è quella di proteggere le pecore, prede predestinate dei lupi. Non tutti però nasciamo cani da pastore e in situazioni normali e in ambienti civilizzati, non è obbligatorio esserlo. Altri crescono come pecore (in Italia due ragazzi su tre non sanno fare una capriola) e altri come lupi (molti giovani provenienti dall'Est Europa iniziano a praticare sport quali lotta e sambo, arte marziale di origine russa utilizzata come metodo di lotta destinato all'addestramento dei soldati dell'Armata Rossa, fin da piccoli). Il problema emerge con evidenza in quegli scenari dove la civiltà e la civilizzazione lasciano spazio alla legge della giungla. Qui non contano più i valori, la morale, i sentimenti, l'empatia, la compassione, qui vige la legge del più forte e del più spietato. Molti di voi leggendo queste parole rimarranno sconvolti e disgustati, vi comprendo. La triste realtà però è questa. Sicuramente molti di voi non l'accetteranno e se potete fare a meno di accettarla, perché il vostro stile di vita, le vostre possibilità e le vostre frequentazioni ve lo permettono, fortunati voi. Non scandalizzatevi però del fatto che gli amici del povero Niccolò non siano intervenuti. Dalle immagini del video messo in rete, è evidente che la disgrazia si è consumata in una manciata di secondi. Chi per fortuna, come molti di voi, non ha assaporato il sapore acre della violenza da vicino, ma solamente al cinema davanti ai film d'azione delle vostre stelle Hollywoodiane preferite, è pregato di astenersi dal commentare con critiche e ingiurie gli amici del ragazzo. Se un ragazzo stesse affogando in mare e i suoi amici non sapessero nuotare, cosa dovrebbero fare questi ultimi? Buttarsi in acqua? Non credo che i leoni da tastiera risponderebbero in modo affermativo a questa domanda. Perché la maggior parte di questi sanno perfettamente cosa vuol dire affogare e hanno ben chiaro quale sarebbe il finale di un azione così dissennata: l'annegamento del ragazzo e dei suoi amici. La cosa più intelligente da fare in quel frangente sarebbe stato allertare un bagnino di salvataggio. Quindi seduti comodamente sul divano di casa i leoni da smartphone, dopo aver visto il video su facebook del pestaggio, si sono sentiti immediatamente dei supereroi, probabilmente offuscati dal delirio di onnipotenza che i video giochi della playstation gli hanno inoculato e hanno utilizzato il coraggio da leoni virtuali sui social network. Un po' come il tifoso medio di calcio che inveisce, urla, offende, fa gestacci indirizzati al centravanti della squadra del cuore che prova a calciare in porta con scarso successo, quando a suo dire, avrebbe dovuto passare la palla al compagno di squadra libero in area. Peccato che il calciatore arrivato al limite dell'area, dopo una corsa estenuante tallonato dal difensore della squadra avversaria, non abbia una visione nitida e analitica della situazione, come può avere un tifoso seduto in tribuna che sorseggia, dopo un lauto pasto, un caffè Borghetti. Questi leoni da social non hanno però, per fortuna loro, la minima idea di cosa voglia dire essere aggrediti da tre energumeni probabilmente sotto l'effetto di droghe e alcol, assetati di sangue che vanno in discoteca con il solo obiettivo di menare qualcuno. Questi ultimi, nell'esempio di inizio articolo sono i lupi, predatori nati in contesti ove la violenza era l'unica modalità possibile per sopravvivere. Gli amici di Niccolò, molto probabilmente non hanno fatto neanche in tempo ad accorgersi di quello che stava succedendo all'amico e anche se si fossero accorti di ciò che stava accadendo probabilmente sono rimasti paralizzati dal freezing, congelamento, quella situazione che si verifica quando la paura è diventata insostenibile. Si tratta di una strategia di adattamento presente anche negli animali che coinvolge l'attivazione del Sistema Nervoso Parasimpatico. Quando abbiamo la percezione di un pericolo eccessivamente minaccioso, il sistema di freezing si attiva, bloccandoci. Si ha la sensazione che quel che succede non sia reale o addirittura di vedere le cose al di fuori del proprio corpo. Queste sono difese dissociative che ci permettono di sopportare meglio il dolore, fisico e psichico. È una difesa estrema del nostro organismo, che si attiva proprio come extrema ratio, quando ormai “tutto è perduto”. I cani da pastore, gli addetti alla sicurezza del locale, dovevano fiutare la situazione prima che degenerasse. Le colluttazioni nelle discoteche divampano come un incendio in un bosco. O si interviene tempestivamente sul nascere durante la fase visuale-verbale o al massimo al primo contatto fisico, altrimenti diventa in pochissimi secondi un disastro. Probabilmente l'errore è stato fatto a monte, all'ingresso. Se il door-selector, addetto alla selezione del locale, non avesse fatto entrare i tre ceceni, visibilmente alterati e carichi a detta dei testimoni intervistati, probabilmente non sarebbe accaduta questa tragedia. Provocano in me un forte disgusto, tutti quei ragazzi fermi a guardare o peggio ancora a riprendere il pestaggio con i cellulari: le pecore. Invece di filmare avrebbero potuto come minimo allertare il personale addetto al servizio di sicurezza.

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