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La stangata di Bruxelles: manovra da 4 miliardi

Matteo Legnani
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Una nuova manovra da 4 miliardi di euro. E' quello che potrebbe chiederci l'Europa, che tra domenica sera e lunedì mattina pubblicherà le Country specific recommendations, ovvero le raccomandazioni sui conti paese per paese. Accompagnate da un giudizio e da una serie di indicazioni sulle riforme e sulla politica di bilancio. Un giudizio, quello della Ue, che potrebbe "sgonfiare" il trionfo elettorale di Matteo Renzi e soci. Che a Bruxelles, sui nostri conti, non tiri aria buona, lo ha anticipato ieri al Forum sull'economia di Trento il ministro Pier Carlo Padoan. La parte "spinosa" per l'Italia non è il deficit, che naviga intorno al 2,6%, ossia ben al di sotto del 3% prescritto da Bruxelles. Ma i conti non tornano del tutto sul deficit strutturale, ovvero quello al netto del ciclo economico e delle una tantum. In attesa che dal 2016 entri in vigore il fiscal compact, ogni Paese è chiamato ad assicurare che la traiettoria dei suoi debiti inizi a scendere per avvicinarsi al pareggio di bilancio strutturale. E l'Italia da questo punto di vista potrebbe risultare inadempiente perchè mentre Palazzo Chigi prevede di avere entro fine anno un deficit strutturale dello 0,6%, la Commissione europeo lo vede allo 0,8%. Uno scostamento all'apparenza minimo, ma che invece potrebbe spingere Bruxelles a sollecitare una manovra aggiuntiva da 4 miliardi di euro. La diffidenza della Ue potrebbe essere accentuata anche dall'incertezza, rilevata dalla commissione, sulle coperture degli 80 euro del taglio Irpef. Senza contare che il debito pubblico continua a crescere, nel 2014 alla quota record del 135,2% del Pil.

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