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La sentenza: l'azienda non paga l'Iva, se è in crisi non è reato

Giulio Bucchi
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In alcuni casi evadere l'Iva non costituisce reato. La sentenza del Tribunale di Avezzano potrebbe rappresentare una svolta per molti imprenditori alle prese con le difficoltà economiche e i morsi della crisi. Il proprietario di una ditta di trasporti era accusato di non aver pagato l'imposta sul valore aggiunto per oltre 600mila euro tra 2007 e 2009. La sua motivazione davanti al giudice è stata semplice e diretta: non avevo i soldi per farlo. Come riporta il sito del Giornale, l'imprenditore aveva fatturato 7 milioni di euro di forniture effettuate ad enti pubblici e privati, senza però aver mai incassato quei soldi. Una commessa importante, poi, destinata alla Libia era stata bloccata proprio dalle autorità pubbliche. Gli stipendi dei 140 operai a libro paga erano stati garantiti grazie all'ipoteca dei beni di proprietà del datore di lavoro. Quando il Fisco ha rintracciato irregolarità sull'Iva, però, è scattato il contenzioso tributario. L'avvocato dell'imprenditore Franco Colucci ha basato la difesa sul principio di inesigibilità. Già nell'aprile 2014 la Corte costituzionale aveva stabilito che il mancato pagamento dell'Iva da parte di un'impresa per importi da 50mila a 103.291,38 euro non è più da considerarsi reato.

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