Borse ko, bruciati 144 miliardi di euro

Il piano salva Grecia non rassicura i mercati. Fmi costretto a smentire rumors su una richiesta di aiuti della Spagna
di Michela Ravalicosabato 8 maggio 2010
Borse ko, bruciati 144 miliardi di euro
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In Grecia è sciopero generale. Ma intanto le Borse, proprio per colpa di quella Grecia, tracollano.  "Gente di tutta Europa, sveglia". Lo striscione - in lingua inglese e con tanto di falce martello - svettava questa mattina in cima al Partenone, sull'antica acropoli di Atene. Si è svolto oggi, infatti, il primo tempo di uno sciopero generale dei lavoratori del settore pubblico che durerà 48 ore. La protesta va contro i piani di austerity varati dal governo greco in cambio del piano di salvataggio del debito pubblico, che porterà nelle casse dello stato 110 miliardi di euro. Per lo sciopero, sono rimasti chiusi ministeri, uffici delle tasse, scuole, ospedali e ogni genere di servizi pubblici. La manifestazione è organizzata dall'Adedy, il principale sindacato del settore pubblico. Domani parteciperanno alla protesta anche i lavoratori del settore privato.   Mercati sotto pressione - Intanto le Borse oggi hanno bruciato altri 144 miliardi di euro. I timori diffusi da alcuni organi di stampa, per cui i 110 miliardi di aiuti alla Grecia non sarebbero sufficienti; e i rumors per cui anche la Spagna sarebbe pronta a chiedere l'aiuto del'Fmi per risistemare i conti hanno messo ko le Borse. Atene ha chiuso le contrattazioni in calo del 6,6%, Madrid  in rosso del 5,41%. Male anche Milano che lascia sul terreno il 4,70% dell'indice Mib a a 20.613,25 punti, tornando ai livelli di luglio 2009. Le vendite si sono concentrate sul settore finanziario, maggiormente esposto al rischio credito. Cali anche a Londra (-2,56%), Parigi (-3,64%) e Francoforte (-2,6%). A Wall Street dopo l'apertura negativa, il Dow Jones ha proseguito nella discesa fino a -2% alle 17,30 ripassando sotto la soglia degli 11 mila punti, mentre il Nasdaq arretra del 3,2%. In serata, l'Fmi è stato costretto a smentire la notizia - che si è diffusa oggi sui mercati - su una richiesta imminente di aiuti da parte della Spagna. La notizia, tra l'altro, ha innescato la raffica di vendite che hanno fatto crollare i listini. Euro su nuovi minimi -  La valuta europea sta scivolando su nuovi minimi da un anno a questa parte rispetto al dollaro, sotto quota 1,31, a 1,3066 rispetto alla divisa americana. Secondo gli analisti restano forti diffidenze tra gli investitori sui durissimi piani di risanamento dei conti accettati da Atene in contropartita per gli aiuti di Ue e Fmi. Manovre tutt'altro che facili dovranno essere efficacemente attuate anche da Spagna, Irlanda e Portogallo e i mercati rischiano di non calmarsi fino a quando non vedranno concreti segnali sulla loro efficacia.  Zapatero: basta speculazioni -  Mentre le Borse crollano, per colpa di quegli investitori che non credono nel piano di salvataggio della Grecia, c'è già chi evoca nuovi crolli. In cima alla lista delle indiziate, Spagna Portogallo e Irlanda. Ma il primo ministro spagnolo, José Luis Rodriguez Zapatero, non ci sta e respinge categoricamente l'idea di un contagio della crisi greca al resto della zona euro, nonostante le flessioni delle Borse europee di oggi trainate in parte dal pesante ribasso fatto segnare dalla borsa di Madrid. "Qualsiasi speculazione sulla zona euro è priva di fondamento, è irresponsabile", ha dichiarato in una conferenza stampa a Bruxelles. "Ci vuole un pò di distacco, bisogna attenersi ai dati obiettivi" a proposito della Spagna, ha detto. "Non c'è ragione di preoccuparsi", ha aggiunto "poiché i dati economici spagnoli vanno in direzione della crescita". "Ho fiducia nella forza della solvibilità e dei conti pubblici del nostro Paese e nella nostra capacità di avere una ripresa economica", ha aggiunto ancora Zapatero, e "ho la stessa fiducia nel Portogallo". "La Spagna ha un debito di 20 punti inferiore alla media europea rispetto al Pil", ha concluso Zapatero.