Enzo Paolo Turchi choc a Ciao Maschio: "Ho incontrato il mostro"

venerdì 16 maggio 2025
Enzo Paolo Turchi choc a Ciao Maschio: "Ho incontrato il mostro"
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Una intensa, commovente confessione a cuore aperto davanti a Nunzia De Girolamo: nella puntata in onda il 17 maggio sarà Enzo Paolo Turchi uno degli ospiti di Ciao Maschio, il talk del sabato notte di Rai 1

Il ballerino, coreografo, marito di Carmen Russo e grande protagonista della tv italiana degli ultimi 50 anni affronta con coraggio alcuni dei momenti più difficili della sua vita: "Purtroppo la mia infanzia è stata complicata, dovuta a una situazione familiare molto difficile, perché mia madre spariva. Purtroppo stava fuori di testa, andava fuori dieci giorni poi se la ritrovavano così. Mio padre andò via e io l'ho visto tre volte nella mia vita, una quando è morto. Mi è stato tutto chiaro solo dopo: in famiglia c'era stata questa disgrazia, quando finì la guerra nel 1945 io avevo due sorelline, una di 12 anni e una di 18 mesi. Purtroppo un carro armato le ha schiacciate e sono morte. Io l'ho odiata mia madre perché mi lasciava solo, io delle volte a quattro anni mi nascondevo, non dicevo niente a nessuno, ho dormito in mezzo alle scale. A casa nostra non c'era la luce, si mangiava quando capitava, io a otto anni poi ho iniziato a lavorare, facevo le pulizie in una bisca, sempre sui quartieri spagnoli, per 20 lire al giorno per comprarmi un panino. Da bambino mi è mancato l’affetto".

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La De Girolamo gli chiede: "Hai mai incontrato qualcuno che volesse approfittare del tuo stato di malessere?". E Turchi, senza troppi giri di parole: "Ho vissuto storie un po' brutte". "Hai incontrato il mostro?", domanda ancora la padrona di casa: "Sì, ho incontrato il mostro. Sono state purtroppo cose brutte e non le voglio ricordare perché mi danno fastidio molto. Ho subito anche pregiudizio perché studiavo danza, era durissima perché scendevo e avevo la musica dietro, i canti che mi dicevano di tutto dietro. Però poi ho capito che in fondo era la mia vita perché ho detto guarda già c'è una sigla. Io ho odiato entrambi i miei genitori, ma se oggi potessi rivederli gli chiederei scusa. Perché il dolore di una perdita di un figlio penso sia la cosa più brutta che possa esistere". 

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