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La Russia condanna Nadiya Savchenko, la pilota ucraina "macchina da guerra in gonnella"

Giulio Bucchi
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La pilota ucraina Nadiya Savchenko è stata riconosciuta colpevole dell'uccisione di due giornalisti russi. Lo riferisce l'agenzia Interfax. Il tribunale di Donetsk, nella regione di Rostov, ha quindi dichiarato la pilota militare ucraina Savchenko colpevole sia dell'uccisione dei due giornalisti russi della Vgtrk Igor Kornelyuk e Anton Voloshin nella regione di Luhansk nell'estate 2014, che di minaccia alla vita di altri civili e che di essere entrata illegalmente in Russia. La condanna sarà pronunciata domani. L'accusa ha chiesto 23 anni di carcere. La Savchenko è stata definita dalla stampa russa una "macchina da guerra in gonnella" ed è diventa presto una delle nemiche pubbliche numero uno per il presidente Vladimir Putin. Savchenko "con addestramento militare, esperienza in azioni militari in Iraq alle spalle, in un periodo di vacanza e di sua scelta, ha preso parte al conflitto nell'est dell'Ucraina, ha aderito al battaglione Aidar sotto comando di Sergei Melnichuk basato nella città di Schastye, nella regione di Luhansk", recita la sentenza. La pilota, si aggiunge, ha usato un howitzer 30 (un cannone) contro civili. Melnichuk è stato identificato, dal tribunale russo, come il mandante dell'omicidio pianificato dei due giornalisti e ha fornito a Savchenko equipaggiamento e mezzi necessari (era accusata di aver fornito le coordinate della posizione dei due giornalisti a chi ha poi aperto il fuoco).

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