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Vaticano, la lezione a Papa Francesco del rabbino capo di Roma: "L'immigrazione in Italia fuori controllo minaccia anche noi"

Giovanni Ruggiero
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La popolarità di papa Francesco non è in crisi solo tra i cattolici, ma anche tra i più alti rappresentanti della religione ebraica. Tra questi Riccardo Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma che in un'intervista al Corriere della sera non nasconde i punti di disaccordo con il pontefice. Anzi, di elementi ce ne sarebbero anche tanti, a cominciare da un fatto antico: "Il papa fa passare la domenica come un'invenzione cristiana; ma se voi avete la domenica - ricorda il rabbino - è perché noi abbiamo il sabato. Quando Francesco è venuto qui in sinagoga voleva discutere di teologia. Gli ho risposto di no: di teologia ognuno ha la sua, e non la cambia, discutiamo di altro". Leggi anche: Papa Francesco, in agenda spunta l'incontro imbarazzante: incontra il tiranno islamico Per il papa la discussione non migliora se al rabbino si chiede un'opinione sull'emergenza immigrazione: "Sui migranti noi ebrei siamo lacerati. la fuga, l'esilio, l'accoglienza fanno parte della nostra storia e della nostra natura. Ma mi chiedo: tutti i musulmani che arrivano qui intendono rispettare i nostri diritti e valori? E lo Stato italiano ha la forza di farli rispettare". La risposta, a differenza di quanto sostiene Bergoglio, per il rabbino è insita nelle sue domande: "Purtroppo devo rispondere due no. Per questo sono preoccupato, L'Europa è nata dopo Auschwitz; non vorrei che finisce un'altra Auschwitz. Non so chi sarebbero stavolta le vittime. So che la migrazione incontrollata può provocare una reazione di intolleranza; ci andremmo di mezzo anche noi, e forse per primi".

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