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Cancellieri: "Stop agli immigrati, in Italia non c'è lavoro"

Il ministro dell'Interno: "Decreto flussi? Pensiamo solo agli stagionali, la nostra situazione occupazionale è drammatica"

Giulio Bucchi
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  Il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri è romana de' Roma e soprattutto non è leghista, quindi in pochi si sogneranno di tacciarla di razzismo. Semmai, di realismo: in Italia c'è troppo poco lavoro per poter accogliere altri immigrati. Discorso vecchio, ma più che mai attuale in periodo di crisi. "Un nuovo decreto flussi? Per ora abbiamo pensato solo agli 'stagionali', perché la situazione occupazionale del Paese è drammatica", ha detto senza troppi giri di parole la Cancellieri nel corso di un'audizione in commissione diritti umani a Palazzo Madama. "Stiamo valutando la situazione con il ministro del Lavoro - ha aggiunto il ministro - perché il decreto è legato ad una offerta di lavoro che non c'è". Va bene la questione umanitaria, in altre parole, ma l'emergenza ce l'abbiamo già in casa e spesso è in tutto e per tutto italiana, a cominciara dalle decine di suicidi commessi da chi ha perso da mesi l'occupazione.  Emergenza Libia - La posizione del ministro dell'Interno è forte e arriva a pochi giorni dall'allarme lanciato dal governo di Tripoli, che parlava di possibili nuove ondate di immigrati dalle coste della Libia. E proprio degli sbarchi dal Nord Africa ha parlato la Cancellieri: "Nel corso del 2012 il flusso migratorio dalla Libia e dalla Tunisia si è ridotto notevolmente: 1.056 sono stati gli immigrati arrivati nel nostro Paese durante 23 operazioni di sbarco". "Il livello di attenzione del governo - ha assicurato il ministro - resta comunque sempre alto ed è costante l'impegno volto alla ricerca di strumenti efficaci di contrasto all'immigrazione illegale". Sottolineando come la polizia di frontiera abbia svolto le attività di rimpatrio "sempre con molto scrupolo e con correttezza, nel rispetto delle regole anche internazionali di condotta", il ministro si è soffermata sulla questione Libia: "Lì si fermano molti migranti: il flusso verso le nostre coste potrebbe tornare molto intenso e questo ci metterebbe in grande difficoltà".  Collaborazione dall'Europa - "La collaborazione con le autorità libiche - ha ricordato - si inserisce in un contesto che privilegia, come per la Tunisia, l'approccio preventivo al fenomeno, in un'ottica di rafforzamento delle capacità delle forze di polizia locali nella lotta alle organizzazioni criminali e di migliore gestione sul territorio della popolazione migrante". Assicurando poi che "l'Europa ci è molto vicina, si è instaurato un rapporto di grande e intensa collaborazione", la Cancellieri ha poi spiegato che il governo valuterà "entro maggio se considerare Lampedusa porto sicuro ò meno" per lo sbarco di immigrati. Potrebbe non essere più l'isola siciliana la porta d'ingresso dell'ex paradiso.  

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