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Vendola sfida Bersani: "Mi candido alle primarie del centrosinistra"

L'annuncio del leader di Sel: "Mi candido alle primarie". Adesso è ufficiale: il Pd scivola a sinistra e dice addio ai moderati

Giulio Bucchi
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"Mi candido alle primarie del centrosinistra": così Nichi Vendola sfiderà Pierluigi Bersani alle consultazioni per scegliere il candidato premier per il 2013. A fine anno, dunque, il leader di Sinistra Ecologia e Libertà scenderà in campo contro il segretario del Partito democratico. Difficile capire, ad oggi, chi altro sarà della partita. Non certo Beppe Grillo, che ha scelto di far correre da solo il Movimento 5 Stelle. E probabilmente resterà a guardare anche Antonio Di Pietro, ma in questo caso non sarebbe per propria scelta. "Di Vendola non parlo, preferisco parlare della questione dei biologi, di cui ho discusso in aula", ha commentato gelido il leader Idv subito dopo il Question Time  a Montecitorio, dove ha presentato un'interrogazione sulle presunte irregolarità nel rinnovo dell'Ordine dei biologi. Il riferimento è alle parole di Nichi sull'alleanza con Pd e Udc (poi smentite via Twitter) da cui sarebbe rimasto escluso proprio Di Pietro, giudicato "alla deriva". Proprio per rettificare quanto comunicato dalle agenzie, il governatore della Puglia ha indetto una conferenza stampa, da cui è partito l'annuncio della propria candidatura alle primarie. Il progetto cattocomunista di un'alleanza Pd-Sel-Udc, prima annunciato poi smentito, è ancora indecifrabile. Più facile, invece, che dalla sfida delle primarie nasca un centrosinistra con tanta sinistra e poco centro. Anzi, pochissimo. Tutti a sinistra - Vendola ha assicurato che il segretario del Pd è stato al corrente fin dal primo momento della sua intenzione di scendere in campo per la leadership del centrosinistra. "Bersani lo ha sempre saputo - ha spiegato -. Certo, poi c'è la realtà e la rappresentazione della realtà...". Pur non essendo ancora chiara la data della competizione né chi  vi parteciperà Vendola fa comunque un elogio del leader Pd e sfoggio di fair play. "Ho grande stima per Bersani e lo considero un vero leader di partito. Spero che sarà una bella contesa". Quanto all'outsider Matteo Renzi, nessun problema. "Non sono molto   preoccupato dalla sua presenza". Certo, perché la partita da oggi si vincerà a sinistra. Strategie complicate - "Mi candido - ha spiegato Vendola - sulla scia di una spinta larga che non viene solo dal mio partito". Impossibile non pensare alle simpatie che l'ala massimalista dei democratici, responsabile economico Stefano Fassina in testa, nutre proprio per Sel. Anche a costo di rompere con Bersani e i centristi del Pd. Ma Bersani rischia e tanto non solo sul fronte interno, ma anche su quello esterno: con Vendola candidato alle primarie, la campagna elettorale "di coalizione" sarà per forza di cose su temi sempre più "di sinistra" e sempre meno "moderati". Una corsa al rialzo, insomma, che rischia di allontanare definitivamente un Pierferdinando Casini comunque da sempre riluttante all'inciucione con Sel. E così, dopo la probabile vittoria contro Vendola, Bersani si troverebbe con terra bruciata attorno.        

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