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Equitalia, porta in faccia dai Comuni: "Vogliamo esattori più umani"

L'Anci dice no alla proposta di collaborazione dell'Agenzia. Delrio: "No a nuovi carrozzoni pubblici"

Giulio Bucchi
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Equitalia tende la mano ma i Comuni dicono ancora no. La proposta dell'Agenzia delle Entrate di creare una nuova società insieme agli enti locali per la riscossione trova decisamente contrario il presidente dell'Anci Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia: "E' l'unica cosa che non vogliamo", dice al Corriere della Sera. La situazione è abbastanza complessa. Equitalia per propria iniziativa ha deciso di tirarsi fuori dal business dal 2013, quando le attività di riscossione saranno interamente a carico dei Comuni (che già dal 2006 hanno la facoltà di riscuotere tributi, ma che hanno preferito fin qui affidarsi all'Agenzia per le riscossioni coatte). Il problema è che facendosi da parte lo stato dovrà farsi carico di circa 1.000 dipendenti pubblici in esubero. La speranza era, appunto, che nonostante la retromarcia di Equitalia i Comuni trovassero un accordo con l'agenzia pubblica. E invece no, perché i sindaci vano per la propria strada e continuano a sondare le società private. "Vogliamo una riscossione più attenta, più vicina ai contribuenti, più umana", attacca Delrio, sottolineando come l'unica cosa da evitare sia "ricreare un carrozzone pubblico". Bisogna fare presto, però, perché con l'abolizione dell'esecutività immediata delle cartelle fino a 2.000 euro (la maggior parte, sottolinea Mario Sensini sul Corriere, sono multe stradali) si profilano voragini e buchi neri nei già traballanti conti dei Comuni italiani.

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