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"Porco, vaffanculo, oggi ti faccio male" e poi giù botte: i video inchiodano tre maestre

Nicoletta Orlandi Posti
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Nella classe c'è confusione. G. C., maestra dell'istituto dell'infanzia statale Vincenzo Russo di Palma Campania, si dirige verso alcuni bambini che si trovano sotto la finestra di sinistra. Ne punta uno che non ha possibilità di scampo. Gli dice: «Come devo fare con te! Poi che gli devo dire a tua mamma». Il bambino capisce le intenzioni, esclama: «No», si porta la mano sinistra alla testa, come riparo. G. C. prima lo scuote, dopo lo percuote alla testa con due schiaffi in successione. È solo uno dei 66 episodi di violenza documentati dalle telecamere nascoste all'interno della scuola dell'infanzia del napoletano. Violenza fisica e psicologica - Tre le maestre finite agli arresti domiciliari con le accuse di aver picchiato e maltrattato i loro alunni, G. C, D. G. e A. R. Misure cautelari chieste dalla Procura di Nola guidata da Paolo Mancuso, e firmate dal Gip Paola Borrelli. Le informative dei carabinieri trasfuse nell'ordinanza spiegano che le maestre avrebbero riferito agli alunni espressioni come «porco, porco, e come puzzi! Adesso se ne deve andare a fare in culo, ti faccio vedere io. Tu pure le vuoi? Mò ti piglio a mazzate, oggi ti faccio male! Ti ho visto e ti vengo a picchiare, ma questo stupido! Ti devi mettere qua e non ti devi muovere, scostumato! Stai rompendo le scatole». Sono accusate anche di «ripetute ed abituali violenze (verso i bambini, ndr) consistite nel colpirli con schiaffi in tutte le parti del corpo, nel trascinarli per terra o con la forza, nello strattonarli, nello spintonarli, nel tirare con forza capelli o orecchie, nel colpirli con una bacchetta in legno (fatti per i quali non vi era refertazione medica)». L'indagine - L'indagine è partita dalla denuncia di una madre di due bambini vittime delle violenze, uno dei quali per la paura si faceva la pipì addosso solo mentre frequentava la scuola. In uno degli episodi di violenza illustrati nell'ordinanza, le tre maestre sono in aula e una di loro «colpisce nel mucchio, indistintamente, tutti i piccoli che le capitano a tiro. Al primo uno schiaffo dietro la testa, al secondo uno schiaffo alla fronte e in successione un pugno in testa, al terzo uno schiaffone alla nuca, al quarto uno spintone verso l'altra finestra». Erano in corso le prove della recita di fine anno. Tra le vittime dei maltrattamenti anche una bambina disabile che si spostava su una sedia a rotelle, contro la quale ci sarebbe stato un particolare accanimento: strattoni, spintoni, capelli tirati con forza.

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