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Sentenza Ruby: la marocchina si prostituiva, ma Berlusconi non sapeva che era minorenne

Nicoletta Orlandi Posti
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Ruby Rubacuori fu pagata per le notti passate ad Arcore, ma Silvio Berlusconi non sapeva che all'epoca avesse solo 17 anni. Lo scrivono i giudici della seconda Corte d'Appello di Milano nelle 332 pagine delle motivazioni della sentenza anno depositato le motivazioni della sentenza con cui lo scorso 17 luglio hanno assolto l'ex premier imputato per concussione e prostituzione minorile per il cosiddetto processo Ruby. In primo grado il leader di Forza Italia era stato condannato a sette anni di carcere. "Non è provato" che Silvio Berlusconi "conoscesse la vera età di Ruby" durante le serate ad Arcore a cui partecipò la giovane marocchina, sostengono i giudici d'Appello spiegando che “la conoscenza della minore età” di Ruby “da parte dell'ex presidente del Consiglio è “circostanza non assistita da adeguato supporto probatorio”. Al contempo per le toghe di Milano c'è la "prova certa dell'esercizio di attività prostituiva ad Arcore in occasione delle serate in cui partecipo Karima El Mahroug". Non costrinse i poliziotti - E ancora: Silvio Berlusconi non esercitò nessun  tipo di intimidazioni o minacce con le telefonate a un funzionario di polizia con cui chiedeva informazioni sul fermo di Ruby. La telefonata che Silvio Berlusconi fece il 27 maggio 2010 in questura a Milano per caldeggiare l'affidamento di Ruby a Nicole Minetti, secondo la Corte d'Appello "accelerò le pratiche, ma non ebbe l'effetto di costringere i poliziotti a consegnare la minorenne marocchina all'allora consigliera regionale". "Quel che non risulta provato - si legge nel documento - è che i funzionari di polizia siano stati costretti all'accelerazione nelle procedure e all'affidamento di Ruby alla Minetti dalla minaccia di un male ingiusto implicitamente ravvisabile nell'intervento di Berlusconi e non invece soltanto indotti a farlo, per effetto di un meccanismo innescato dalla telefonata del presidente del Consiglio e successivamente avvitatosi a spirale, attorno alla dottoressa Iafrate, per effetto delle insistenze del dottor Ostuni».  Ruby si prostituiva - Silvio Berlusconi è stato assolto dall'accusa di prostituzione minorile perchè mancava «l'elemento psicologico» della consapevolezza della minore età di Ruby, tuttavia, i giudici della Corte d'appello di Milano, sottolineano che "riguardo allo svolgimento delle serate ad Arcore e alla ricostruzione indiziaria della partecipazione di Ruby alle attività anche di natura sessuale svolte nel corso delle stesse, visto il corrispettivo di denaro e altre utilità, la sentenza di primo grado è sorretta da un apparato argomentativo scrupoloso e saldamente fondato sulle prove acquisite, di cui viene fornito ampio e analitico riscontro». «Pienamente confermato", secondo i giudici di secondo grado "è il meccanismo retributivo delle ragazze partecipanti. Non vi erano elargizioni a tutte e in egual misura, ma a discrezione del padrone di casa: ciò che per altro, innescava la competizione e la rivalità tra le giovani, al fine di accaparrarsi una posizione migliore nella scala di gradimento di Berlusconi e a trarne maggior vantaggio economico". "A confermare la ripetitività rituale delle modalità delle cene (e dopo cena) di Arcore - insistono i giudici - c'è in particolare la singnificativa telefonata tra Nicole Minetti e l'amica Melania Tumini". Le serate ad Arcore - Le serate organizzate da Silvio Berlusconi, scrivono inoltre i giudici, erano caratterizzate "anche da atti sessuali consumati in pubblico appositamente per stimolare la libidine sessuale del padrone di casa". "Gli atti di carattere sessuale consumati pubblicamente nel corso delle serate ad Arcore e dai quali possa ritenersi raggiunta prova certa - si legge nelle motivazioni - sono esibizioni licenziose (spogliarelli, esibizioni del proprio corpo nudo o parti di esso, lap dance, simulazione di atti sessuali), toccamenti del seno, glutei o altre parti intime (coperte o denudate), bagni di gruppo in piscina, baci, ammiccamenti".

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