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La figlia di Funari contro la vedova:"Per cola sua non posso mettere la lapide alla tomba del mio papà

Carlotta all'attacco: la "signora" deve smetterla di usare il nome di mio padre per andare in televisione"

Lucia Esposito
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Carlotta Funari non ci sta. E interviene sulla querelle che vede coinvolta la vedova Morena sulla ormai tristemente famosa lapide del papà Gianfranco.Raggiunta in esclusiva da Libero la figlia del noto conduttore ci dice: “Basta! Vorrei stendere un velo di silenzio su questa assurda vicenda. La Signora deve smetterla di usare il nome di mio padre per apparire in tv. Questa storia è vergognosa e denota una totale assenza di rispetto nei confronti della memoria del mio papà. “Quando ho sentito della questione della lapide in tv sono trasecolata.Credevo fosse tutto a posto Io vivo a Roma e non ero mai stata al cimitero a Milano. La signora ha fatto un funerale spendendo 18mila euro. Io ho sempre voluto contribuire alle spese, ovviamente. Ma nella misura in cui normalmente costa un funerale. Io non sono stata minimamente coinvolta in quei giorni. E inoltre vorrei precisare, perchè purtroppo mi trovo costretta a farlo visto che la vicenda sta avendo una spiacevole eco mediatica, che il cimitero mi ha vietato di mettere la lapide. Io mi sono precipitata appena appreso della notizia. E sapete. perché? Perché purtroppo il loculo dove giacciono i resti mortali di mio padre è di sua proprietà. Ed io, pur essendo sua figlia, non posso legalmente intervenire in alcun modo.” E' amareggiata Carlotta: “ora vorrei solo che fosse scritta la parola fine a questa storia. Che denota assenza di dignità, mancanza di rispetto.  Che la signora non si permetta mai più di usare in modo strumentale ai il nome di mio padre. E soprattutto se non desidera mettere la foto che ho scattato io al mio papà sulla sua tomba e se vuole scrivere la sua dedica, lo faccia pure. Ma non si permetta a questo punto di mettere la mia frase nell'espressione “la figlia”. E continua: “io ho saputo della morte di mio padre dalla tv e poi da una terza persona. Io e mia madre siamo arrivate di corsa a Milano. Abbiamo affittato una stanza in albergo! . Inoltre vorrei specificare che io sono stata avvertita dalla signora delle condizioni di salute di papà quando ormai era già in coma.E io mi sono precipitata ovviamente al San Raffaele. Ma non era in uno stato di coscienza. E poi noi non avremmo nemmeno voluto che fosse seppellito a Milano.Il posto di papà è a Bolsano. Papà voleva essere seppellito lì. Lo sapevano e lo sanno tutti. Ma la signora ha deciso diversamente”. Alberto Dandolo 

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