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Marina Berlusconi in campo?"Un'ipotesi che non esiste"

Marina Berlusconi

Giulio Bucchi
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La voce gira da un po' di tempo. E terrorizza i colonnelli del Pdl, già alle prese con l'erosione dei deputati alla Camera, la sfiducia e gli enigmi sulle primarie. Silvio Berlusconi starebbe pensando a tirar fuori dal cilindro, più che un dinosauro, la figlia prediletta: Marina. Palazzo Grazioli smentisce l'indiscrezione di Repubblica bollandola come "bugia quotidiana". Poi la smentita arriva da Marina stessa: "Certe ricostruzioni fantasiose tendono ad accreditare, magari per scopi strumentali, l'ipotesi di una mia candidatura in politica, ipotesi che non c'è mai stata e che non c'è". Così la figlia del Cav in una nota. E ancora: "Intanto  mi pare fin troppo ovvio sottolineare che la leadership in questo campo non si possa trasmettere per via ereditaria o per investitura dinastica, ciascuno se la deve costruire da sè e conquistare passo dopo passo. E poi, tra il seguire la politica, con tutta l'attenzione e il rispetto che merita, e in politica impegnarsi direttamente c'è una distanza abissale. Una distanza - conclude - che non ho mai neppure lontanamente pensato di colmare". Più carte - Archiviata per ora l'ipotesi Marina, di sicuro, oltre al "fattore M", il Cavaliere avrebbe in realtà più carte da considerare: con Angelino Alfano ha trovato un'intesa per mettere il governo Monti con le spalle al muro. O election day o sfiducia, con voto anticipato a febbraio. Se così sarà, le prospettive di una candidatura di Marina Berlusconi cambierebbero, perché ci sarebbe pochissimo tempo per allestire la campagna elettorale. Se invece l'esecutivo terrà duro (ci sono ancora legge di stabilità e riforma elettorale da mettere a punto), a gennaio secondo Repubblica "partirà la macchina da guerra di Publitalia".  La nuova lista - Mentre i collaboratori del Cav sconsigliano la mossa (Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Marcello Dell'Utri sono decisamente contrari), l'ex premier vorrebbe inserire la figlia in un progetto tutto nuovo: "Se la convincessi a fare questo enorme sacrificio - avrebbe riflettuto Berlusconi coi suoi collaboratori - sarebbe per qualcosa di totalmente nuovo e rivoluzionario, neinte a che fare con il Pdl". Via quindi ad una lista di nomi mai visti né sentiti, imprenditori e manager sul modello di Forza Italia nel 1994. E Berlusconi padre? Sarebbe ancora in lizza, non più come candidato premier (magari avversario di Pierluigi Bersani) ma come padre nobile con un posto da capolista per l'elezione al Senato. 

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