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Ruby, Forza Italia, Brunetta: "Ora serve subito la grazia per Silvio Berlusconi"

Ignazio Stagno
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Dopo l'assoluzione dalle parti di Forza Italia c'è entusiasmo. Gli azzurri ora spingono sull'acceleratore per chiudere una volta per tutte l'accanimento giudiziario sul Cav. In trincea c'è Renato Brunetta che dopo il verdetto sul processo Ruby afferma senza mezzi termini: "La grazia subito, se esiste un po' di decenza". Sarebbe  un minimo risarcimento". Forza Italia si ricompatta dietro al leader, che negli scorsi giorni in una riunione con i parlamentari aveva infatti chiesto uno sforzo di fiducia per restare uniti. I senatori dei Forza Italia compatti esprimono a Berlusconi la "più profonda felicità e soddisfazione". Una sentenza, scrivono in una lettera, "che rende merito alla magistratura giusta e restituisce appieno a te e a tutto il centrodestra l'orgoglio e la fierezza di vent'anni della storia nostra e del nostro Paese". Partito ricompattato - Il capogruppo, Paolo Romani, e tutti gli altri 58 senatori confermano a Berlusconi "l'affetto personale ma anche la riconoscenza per averci dato la possibilità di prendere parte all'unico vero progetto politico di centrodestra in Italia" e auspicano che "sia finalmente arrivato il segnale della fine di una lunga e dolorosa epoca di persecuzione giudiziaria nei tuoi confronti, non a caso iniziata con la tua discesa in campo, quando hai dato il via a questa grande avventura. La nostra grande avventura". Ma a tenere banco dalle parti di San Lorenzo in Lucina è la richiesta di grazia. Brunetta oltre alla clemenza immediata chiede un "Commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti oscuri che hanno stravolto con un golpe la democrazia in Italia. Questa sentenza impone di riscrivere la storia di questi anni". "Subito la grazia" - Per questo il parlamentare chiede "la grazia subito per Berlusconi, se esiste un po' di decenza". Poi Brunetta ha commentato il lavoro dei magistrati, di fatto ripetendo l'elogio delle toghe fatto da Berlusconi nelle sue prime dichiarazioni: "Esistono giudici a Milano. Esiste questa benedetta giustizia sempre invocata e così spesso tradita". 

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