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La soffiata di Bisignani sulle elezioni: Perché Renzi sogna di perdere e cosa succederà dopo

Giulio Bucchi
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E se alla fine perdere le elezioni a Roma e Milano fosse la prospettiva migliore per Matteo Renzi? La tesi, in apparenza provocatoria, è di quel volpone di Luigi Bisignani, uno che di strategie e psicologie politiche s'intende eccome.  Smottamento al centro - Nel suo editoriale sul Tempo parla di un "Berlusconi Lazzaro, resuscitato un'altra volta". Marchini e Parisi potrebbero vincere, aprendo una fase nuova per la politica italiana. Si potrebbe assistere a uno smottamento al centro, con la sinistra anti-Cav ancora una volta spiazzata dalle mosse del leader di Forza Italia. "Berlusconi ha dimostrato di non essere affatto condizionato, come dicevano i maligni, dal cerchio magico e neppure da quei suoi parlamentari del nord che si battevano per la Meloni nella speranza di ingraziarsi Salvini e strappare da lui un seggio sicuro alle prossime elezioni". Il piano di Renzi-Verdini - Se davvero a Roma vincessero i due candidati del centrodestra a trazione forzista ("probabilmente quello che Renzi stesso segretamente vuole"), è la conclusione di Bisignani, le conseguenze sarebbero pesanti: "Una federazione di partiti capeggiata dallo stesso premier", per "dare vita a un grande movimento liberale per una pacificazione nazionale che metta fine al conflitto con i giudici e dia all'Italia un fisco equo e agli italiani stabilità". Troppo ottimistico? Forse, ma "Verdini sta preparando tutto da tempo con la precisione di un chirurgo". Anche per questo Matteo Salvini si sarebbe esposto a favore della "fatina Raggi": sostenere la grillina al ballottaggio per far fuori in un colpo Renzi e Berlusconi.

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