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Alfano: "Serve un Letta-bis"

Il leader di Ncd: "Il rimpasto non basta". Ma dietro questa frase si nasconde un agguato all'esecutivo. Se il voto di fiducia arrivasse in aula...

Andrea Tempestini
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Il rimpasto non basta. Ci vuole un Letta-bis. Ora a dirlo è anche Angelino Alfano. Il vicepremier spiega il suo punto di vista a Radio24: "Per una ripartenza dell'esecutivo, secondo me, ci vuole anche più di un rimpasto. Ci vuole un nuovo governo a guida Letta che abbia un reshuffling dei ministri". Un governo nuovo. Dei volti nuovi. Ma soprattutto un nuovo voto di fiducia. Quella di Alfano assomiglia più a una minaccia che a una semplice riflessione. Le ragioni sono piuttosto evidenti: sullo sfondo resta la concreta possibilità di un accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulla riforma elettorale. Un accordo che, allo stato delle cose, con il nuovo sistema potrebbe fare piazza pulita dei piccoli partiti, Nuovo Centrodestra compreso. Dunque Alfano, parlando di rimpasto, velatamente sbandiera la possibilità di una crisi di governo: con la caduta di Letta la riforma elettorale verrebbe archiviata, almeno per il momento (tecnicamente, è possibile andare al voto col Porcellum "ripulito" dalla Consulta). Questione di numeri - Al fianco di Alfano c'è anche Mario Monti, che al pari di Ncd, con la sua Scelta Civica, rischia di sparire dai radar parlamentari. Non solo: anche la minoranza del Pd che si oppone a Renzi minaccia di far saltare il banco. Un contesto, dunque, che non rassicura affatto sui numeri di una fiducia all'eventuale Letta-bis, nel caso in la richiesta arrivi all'aula. I numeri sono risicatissimi, i malumori sempre più forti, le trappole potrebbero essere dietro ogni angolo. A motivare la richiesta di Alfano ci sono poi altre ragioni di pura opportunità politica. Prima fra tutte, il fatto che gli equilibri sui quali nacque il governo Letta, le cosiddette larghe intese, sono mutati profondamente: il Cavaliere ora è all'opposizione, il Pd è guidato dal sindaco di Firenze, che a tutto assomiglia tranne che a un leader di maggioranza. Inoltre il peso stesso della componente alfaniana nell'esecutivo è sproporzionato e, forse, il leader Angelino vede di buon grado la possibilità di sfilarsi, almeno un poco, da un governo sempre più immobile e impopolare. La valanga - Sullo sfondo c'è poi anche il caso Nunzia De Girolamo, un affaire che rischia di ingrossare la valanga che viaggia dritta dritta verso il governo. Una valanga che, al pari dell'"assist" di Alfano con la richiesta di un Letta-bis, sembra poter spianare la strada a Berlusconi, che chiede elezioni anticipate da tempo, magari già a maggio con il cosiddetto election day. Una strada, quella delle elezioni anticipate, che nonostante le dichiarazioni di facciata anche Renzi vorrebbe percorrere al più presto. E chissà che dunque non sia proprio un voto di fiducia su un ipotetico Letta-bis a far capitolare ciò che resta delle "larghe" intese. Per inciso, anche Gianni Cuperlo e tutta l'area democratica che fa riferimento al presidente insiste sul Letta-bis. Cuperlo il 17 gennaio ha dichiarato: "Serve una ripartenza. Bisogna valutare l'ipotesi di un nuovo governo, presieduto da Letta, in grado di recuperare un profilo di autorevolezza e prestigio". di Andrea Tempestini @antempestini

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