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Energy Drink, l'esperto: i pericoli nascosti che uccidono i giovani

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Davide Locano
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Gli “energy drink” possono essere considerati bevande innoque se assunte con moderazione e da persone adulte. Ma le cose cambiano se ad assumerle sono gli adolescenti, i quali oltre a non essere consapevoli dei rischi, non sanno modularsi nell'assunzione. Se queste bevande, contenenti varie sostanze, tra cui la caffeina, sono indicati per gli sportivi o in persone che fanno uno sforzo eccessivo, va detto che non hanno lo stesso giovamento tra i ragazzi. Il loro uso è in aumento tra gli adolescenti, che spesso le associano alle bibite gassate o al caffè e ne “giustificano” l'uso per socializzare, per stare in compagnia o per omologarsi al gruppo, senza preoccuparsi dei rischi per la salute. Leggi anche: Il mitico formaggio? Ritirato: un rischio elevatissimo Anche nei bambini vi è una percentuale del 18% che ne inizia il consumo. Non è inoltre da sottovalutare che spesso gli adolescenti (il 53%) consumano gli energy drink associati ad alcolici vari, andando ad aumentare il rischio per la propria salute non solo da un punto di vista fisico, ma anche psicologico. Da un punto di vista fisico per esempio i bambini con una predisposizione al soffietto al cuore, nell'assumere anche piccole quantità di caffeina contenenti negli energizzanti, possono avere delle reazioni sul ritmo cardiaco. Negli adolescenti, invece, se predisposti, l'associazione di tali bevande con altri alcolici, possono avere dei danni cerebrali come la diminuzione di massa dell'ippocampo e successivi deficit cognitivi. Inoltre, come ci spiega la dr.ssa Francesca Maisano, psicoterapeuta dell'età evolutiva, «un consumo eccessivo di queste bevande, sempre in ragazzi predisposti, può slatentizzare diversi livelli fisici e psichici come per esempio: insonnia, irrequietezza, instabilità, palpitazioni e ansia. Inoltre, sappiamo che una dose massiccia potrebbe causare attacchi epilettici, infarti e in casi gravi anche morte improvvisa». Inoltre, alcune ricerche hanno dimostrato che l'abuso di energy drink in età scolare aumenta il rischio di iperattività e distrazione, con il rischio di sviluppare la Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). «Da un punto di vista psichico», prosegue la Francesca Maisano, «è stato evidenziato che negli adolescenti predisposti vi è un aumento di malattie psichiatriche associate ad un abuso di tali drink spesso combinati con i superalcolici. Spesso in correlazione troviamo comportamenti di “binge drinking” dove vengono ingeriti 5 o più bevande alcoliche in un'unica occasione e di solito con un ritmo di una volta a settimana. Pertanto, un comportamento di questo tipo spesso provoca nei giovani ragazzi forme di ansia e depressione. Inoltre, per alcuni adolescenti che hanno una propensione e vivono in un ambiente sociale e familiare poco stimolante il rischio di sviluppare gravi malattie psichiatriche, come schizofrenia e disturbo bipolare, non è da sottovalutare». Per porre freno a a questa pericolosa deriva è importante dare ai ragazzi messaggi chiari e univoci sulle sostanze che sono in commercio. Inoltre, è fondamentale dare assistenza e cure mirate per quegli adolescenti con problemi di ansia e depressione e che creano in loro degli arresti da un punto di vista scolastico prima e sociale poi. Un occhio attento per i nostri ragazzi deve arrivare, già dentro le mura domestiche, dai genitori, informati anch'essi sulla pericolosità di alcune bevande assunte prima di una maturazione cerebrale completa. Un lavoro di prevenzione dentro la famiglia e fuori con gli esperti per informare e formare i giovani su un uso corretto di assunzione e comportamento verso alcuni alimenti che per i bambini e adolescenti possono essere davvero molto dannosi in fase di crescita. di Luca Bernardo *Direttore del Dipartimento Materno-Infantile ASST Fatebenefratelli Sacco

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