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Sicilia, al Palazzo della regione la mostra di sex toys: vibratori e creme vaginali

Andrea Tempestini
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Vibratori, creme vaginali, sfere in silicone per un piacere assicurato. Il campionario della perfetta intimità femminile fa breccia nelle austere stanze della politica, anzi, nel “Palazzo” palermitano per eccellenza, sede dell'Assemblea regionale siciliana, il più antico parlamento italiano. Un edificio, che al tempo di Federico II era il quartier generale del suo regno illuminato e nel quale, ancora adesso, per entrarvi i visitatori di sesso maschile devono indossare rigorosamente giacca e cravatta. Eppure, due giorni fa gli ovattati corridoi di Palazzo dei Normanni sono stati scossi, e non poco, dall'invasione di «sex toys», esposti in «bella mostra» davanti agli sguardi un po' incuriositi e un po' inorriditi di turisti, deputati e commessi parlamentari, mentre nei saloni attigui si consumava l'ultima puntata del braccio di ferro tra le forze politiche sulla crisi di governo e sulla nascita del «Crocetta ter». Insomma, vibratori e altri prodotti intimi, fino ad ora, nel Palazzo non se n'erano mai visti. Segno dei tempi oppure una «svista»? Certo è che nessuno poteva immaginare che i corridoi dell'Ars ospitassero una mostra di creme e giochini erotici, esposti su tavoli con a fianco totem di grandi dimensioni, dall'eloquente slogan della casa produttrice circa oggetti che «si prendono cura dei bisogni più intimi delle donne».Il tutto, mentre in un salone attiguo si svolgeva un convegno medico-scientifico sul tema delle «innovazioni terapeutiche nella pratica clinica endocrino-ginecologica», in cui si parlava anche dei prodotti incriminati e del loro valore terapeutico. Intenti nobili, ma certo è che sia i tabelloni pubblicitari sia il tavolo con esposti vibratori e altri materiali intimi, non sono passati inosservati. E così, dopo risatine e imbarazzi più o meno sinceri, quando la notizia si è diffusa in tutto il palazzo ci ha pensato un solerte deputato questore a dare lo stop: via totem e prodotti dai corridoi del piano parlamentare «per rispettare il decoro dei luoghi». E così, i banchetti per la promozione di vibratori, sfere vaginali e affini sono stati spostati in fretta e furia all'interno della sala dove era in corso il convegno. Un fuori programma che ha imbarazzato non poco i vertici dell'Assemblea siciliana, che pure avevano autorizzato la manifestazione, tanto che il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, si è affettato a smarcarsi, affermando la propria buona fede: «Avevamo autorizzato solo un convegno medico di alto profilo», afferma, «e tutto il resto è avvenuto a nostra insaputa». Sarà pur vero, ma i promotori della mostra non ci stanno e rilanciano in merito valore terapeutico e innovativo del materiale esposto: «Sono prodotti che prevengono disturbi nella zona pelvica». Con buona pace dell'austerità del palazzo e delle rimostranze del presidente Ardizzone. di Alberto Samonà

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