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A Pisa in scena Il Ghetto di Colombini: la lirica incontra il dramma della Shoah

Giulio Bucchi
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Fiore all'occhiello della Stagione Lirica pisana, ha debuttato sabato sera 22 novembre alle 20.30 al Teatro Verdi di Pisa, in prima esecuzione mondiale, Il Ghetto - Varsavia 1943 (seconda recita domenica 23 alle ore 16). Creazione del compositore milanese Giancarlo Colombini, scomparso a 84 anni il 23 gennaio 1991, in collaborazione con il librettista Dino Borlone, Il Ghetto è l'unica opera lirica che tratti della Shoah e in particolare degli ultimi momenti della Resistenza degli ebrei polacchi a Varsavia nel 1943. La vicenda - Musica travolgente, cupa, penetrante, ma anche passionale ed estatica, in un flusso senza soluzione di continuità, di estrema purezza stilistica, il lavoro fu segnalato e premiato dal Maestro Herbert von Karajan con Targa d'argento, nel 1970, al Concorso Internazionale "Guido Valcarenghi". Sul podio il Maestro Gianluca Martinenghi, direttore di grandi capacità e affidabilità, mentre la regia è affidata all'ungherese Ferenc Anger, direttore artistico del Teatro dell'Opera di Budapest. La vicenda è ambientata a Varsavia tra il pomeriggio del 15 maggio e l'alba del 16 maggio 1943, giorno in cui il capo della polizia tedesca Stroop annunciò l'avvenuta distruzione del Ghetto. Sono gli ultimi momenti della resistenza ebraica a Varsavia. In una cucina sventrata dalla guerra,otto persone (Sara e Marek col piccolo Michele, Justa e Isacco, Feri – membro della polizia ebraica del Ghetto – e il vecchio Samuele, padre di Justa e Feri) vivono le loro ultime ore, mentre fuori, in una piazza ormai spettrale, uomini, donne e bambini si muovono come ombre, tragici bersagli della barbara violenza delle SS. Il cast - Tutto si fa estremo: la paura, la fame, il tradimento, la follia, l'amore, la volontà di fuga, e, al contrario, la ferma determinazione a restare per combattere e morire con dignità, perché non si dica che "siamo morti come cani", e per dire al mondo che "un uomo è un uomo". Il cast vede il tenore Gianni Mongiardino e il soprano Marina Shevchenko rispettivamente nei ruoli di Isacco e di Justa, il baritono Italo Proferisce e il mezzo soprano Laura Brioli nei ruoli di Marek e di Sara, il basso Veio Torcigliani è Samuele, il tenore Gianni Coletta è Feri. Completano il cast i tenori Antonio Pannunzio, Vladimir Reutov e il baritono Francesco Baiocchi.

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