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Milan, la sentenza Uefa slitta ancora: il retroscena, ecco perché temporeggiano

Davide Locano
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Attesa, anzi attesissima, la sentenza Uefa sul Milan slitta ancora: la camera giudicante ha scelto di prendersi ancora qualche ora prima di stabilire con che sanzioni colpire il club rossonero per le violazioni del fair-play finanziario. Il club attende la decisione con ansia, anche perché più slitta, meno tempo ci sarà per confezionare il ricorso al Tas. Ora, la sentenza è attesa per martedì o, forse, anche mercoledì. Le ipotesi sul piatto sono note: un anno di esclusione dalle coppe europee (o addirittura due) e 30 milioni di euro di multa. Nel caso di squalifica dall'Europa League, il Milan lascerebbe il posto alla Fiorentina. Leggi anche: Milan, dalla Uefa una tragica indiscrezione Resta da comprendere perché la sentenza continui a slittare. Le possibilità sono molteplici e, in un qualche modo, potrebbero anche intrecciarsi con la trattativa intavolata da Yonghong Li per la cessione del club (interessati il magnate americano Commisso e la famiglia, altrettanto americana, Ricketts). Improbabile, invece, che la sentenza slitti perché la scelta del collegio giudicante non sia condivisa: più probabile, semmai, che il temporeggiamento sia dovuto alla necessità di argomentare in modo inoppugnabile una stangata che già si preannuncia piuttosto sproporzionata.

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