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Brindisi, dopo 22 avvocati

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si autodifende. Assolto

Carlo Franza
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 A seguito di un processo penale durato quattro anni, un terreno di notevole valore sequestrato e 22 avvocati cambiati, un quarantenne pugliese ha deciso di prendere in mano la situazione e difendersi da solo nel processo a suo carico, riuscendo a farsi assolvere dal tribunale di Brindisi. Questa la surreale vicenda di Giuseppe Pozio, quarantenne originario di Cisternino (Brindisi), da tempo residente a Roma. Pozio si è ora rivolto a due avvocati romani perchè non intende pagare la parcella di 1.500 euro al ventitreesimo avvocato che lo ha assistito solo nel corso dell'ultima udienza del processo. «Durante questa udienza - spiega Anna Orecchioni, che assieme a Giacinto Canzona difende ora l'uomo - il legale, appena incaricato, pare non abbia tenuto la sua arringa e Ponzio si sarebbe difeso da solo con spontanee dichiarazioni ed esibendo giurisprudenza sulla materia». A Pozio (che non ha pagato neppure i compensi agli altri 22 avvocati) la procura di Brindisi contesta di aver realizzato su un terreno di proprietà una discarica abusiva di rifiuti tossici e pericolosi, tra cui plastica, amianto e lamiere ferrose. Sul terreno (che l'uomo ha ereditato dal padre) il 30 maggio 2005 furono bruciati numerosi pezzi di elettrodomestici abbandonati da ignoti. Il 16 ottobre 2006, invece, il suolo fu sequestrato proprio perchè su di esso era stata realizzata una discarica abusiva.

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